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Trento palazzi storici

Trento, passeggiata tra i palazzi storici

Tour con il naso all'insù per scoprire i dettagli più interessanti degli edifici storici

Dettagli della facciata
©iStockphoto
Dettagli della facciata di Palazzo Cazuffi-Rella
Non in molti si soffermano sulle bellezze architettoniche di Trento, meta soprattutto di visite piuttosto frettolose della splendida Piazza Duomo (nella foto sotto) con la Basilica di San Vigilio, il Palazzo Pretorio e la Torre Civica a cui fanno da cornice le splendide montagne verdi del Trentino, o del Castello del Buonconsiglio (vieni a scoprire di più su questa meraivlia cliccando qui) che costituisce un vero e proprio polo museale insieme a Castel Beseno e Castel Stenico, dove sono custodite ricche collezioni di dipinti, manufatti e sculture dell’arte trentina. Ci sono poi i musei importanti dentro e fuori città, come il Muse e il MART di Rovereto. Per chi ha in programma un soggiorno più lungo nella splendida città famosa anche per l’ottima qualità della vita, vale la pena un tour dei palazzi storici. Scopriamone qualcuno.

Scorcio di Piazza del Duomo con la Torre Civica

Uno dei simboli cittadini è la Torre Civica, detta anche Torre di Piazza che, con i suoi 43 metri di altezza, domina Piazza Duomo e scandisce i ritmi della giornata con il rintocco delle sue campane. Eretta intorno alla seconda metà del XII secolo sui resti dell’antica Porta Veronensis del I secolo d.C., era inizialmente parte integrante della prima residenza vescovile di cui costituiva un baluardo difensivo, mutando poi, nel corso dei secoli, destinazione d’uso in quanto fu anche sede dell’orologio e delle campane ed ospitò le carceri cittadine. Percorrendo il camminamento di ronda lungo le mura orientali del Castello si accede alla Torre Aquila, che si può visitare ammirando nella sala principale al secondo piano le pareti decorate con il celebre Ciclo dei Mesi raffiguranti in riquadri separati da sottili colonnine. Il ciclo è una grandiosa e realistica immagine della vita del mondo feudale alla fine del Medioevo e venne dipinto intorno al 1400 da un artista boemo: si tratta di una delle testimonianze più rare e preziose della pittura gotica di tema profano. Torre Vanga (nella foto sotto) edificata come casa-torre nel 1210, rappresenta uno degli edifici simbolo della Trento medievale: alta più di trenta metri e coronata da merli a coda di rondine, è circondata da un edificio merlato in cui si aprono finestre a trifora che ne addolciscono l’austera struttura medievale.

Veduta di Torre Vanga

Una delle residenze gentilizie più significative di Trento è Palazzo Thun, risalente al 1454, per quattro secoli dimora dell’omonima famiglia proprietaria anche del castello a Vigo di Ton. Sede del Municipio dal 1873, si presenta con un portale d’ingresso rinascimentale con arco a tutto sesto: da riconoscere lo stemma della famiglia Thin sulla chiave d’arco e sugli spigoli della facciata. Si può visitare il cortile interno dove si trova la statua originale del Nettuno della fontana di Piazza Duomo. L’attuale sede degli uffici del Rettorato dell’Università di Trento è Palazzo Sardagna, uno dei capolavori del manierismo e del primo barocco trentino: edificato nel corso del XVI secolo, si distingue per la facciata con due possenti telamoni che sostengono il balcone e per le sale riccamente affrescate da Marcello Fogolino. Uno dei primi esempi di architettura rinascimentale è invece Palazzo Geremia, sulla cui facciata sono illustrati diversi personaggi storici mentre sulla sinistra del portale di ingresso si distinguono la ruote della fortuna ed un alabardiere. Oggi il Palazzo quattrocentesco è sede di rappresentanza del Comune di Trento ed ospita l’ufficio del Sindaco. Di particolare importanza anche durante il Concilio di Trento in quanto ospitò numerosi personaggi, Palazzo Quetta Alberti- Colico presenta un interessante mix di elementi di architettura, pittura e scultura, con la facciata caratterizzata dalla sovrapposizione di affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi, con motivi prevalentemente floreali e un grazioso balconcino sormontato da una bifora. Chi arriva a Piazza Duomo ammira anche Casa Cazuffi- Rella (nella foto sotto) in realtà formata da due palazzi attigui del XVI secolo: la facciata prospiciente la piazza è ricca di affreschi raffiguranti personaggi e scene di mitologia classica su quella di sinistra mentre i temi della Virtù, del Tempi, i Trionfi dell’Amore, Apollo e Abbondanza si riconoscono sulla facciata di destra. Culminanti idealmente nella Scala della Virtù, e commentati dai cartigli in latino, sono considerati come un “libro morale” aperto sulla piazza, ispirato alla cultura emblematica rinascimentale. 

Facciata di Casa Cazzuffi-Rella con gli affreschi 

Anche Trento ha il suo palazzo del Diavolo, si tratta di Palazzo Fugger Galasso che, secondo la leggenda citata anche da Goethe, fu costruito in una sola notte dal diavolo. La realtà attesta invece che venne eretto nel 1602, in un severo e solenne stile classico, su disegno dell'architetto bresciano Pietro Maria Bagnadore e in seguito acquistato dal maresciallo imperiale Mattia Galasso. Anche l’annessa cappella dedicata ai Martiri Anauniensi venne progettata dallo stesso Bagnadore che ne eseguì anche la decorazione pittorica. Tra i palazzi rinascimentali di Trento, Palazzo Tabarelli è l’unico a distinguersi per il bugnato, ovvero la lavorazione muraria con pietre sovrapposte in file sfalsate: ed è per questa caratteristica facciata in bugnato bianco che è conosciuto anche come Palazzo dei Diamanti. E’ decorato da 22 medaglioni disposti su due cornici che hanno la particolarità di riprodurre in rilievo un personaggio famoso della storia come Romolo, Bernardo Cles, Pietro Virgilio Thun, Massimiliano I, Carlo V. Tra i più significativi esempi cittadini del tardo barocco, Palazzo Larcher-Fogazzaro (nella foto sotto) fu costruito dalla nobile famiglia Guarinoni nella prima metà del Settecento e la sua facciata si distingue per la fantasiosa articolazione delle finestre, per la ringhiera di ferro battuto del balcone e per i telamoni che si raccordano all’arcata che sovrasta il portale.

Esterno di Palazzo Larcher-Fogazzaro
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