Un monastero incastonato tra gli scogli e l’area marina protetta di Portofino. Uno scorcio idilliaco, che in qualche modo rappresenta il meglio dell’incontro tra uomo e natura, che, quando sanno convivere, creano vere e proprie opere d’arte. L’Abbazia di San Fruttuoso è un luogo di culto situato a Capodimonte, in un’insenatura della frastagliata costa ligure. Raggiungibile solo via mare, oppure attraverso alcuni pittoreschi sentieri da percorrere a piedi. Un luogo speciale dal punto di vista naturalistico che abbraccia e custodisce un gioiello dell’ingegno umano. Oggi posto sotto la tutela del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano.
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Il complesso ha origini incerte, ma alcune fonti ne rintracciano l’origine nell’VIII secolo, quando Prospero, vescovo tarragonese in fuga dalla Spagna, scelse questa baia come rifugio. Qui costruì una chiesa, dove custodire le reliquie di San Fruttuoso, il cui culto nel tempo diventò sempre più importante in Liguria. L’estensione dell’abbazia risalirebbe comunque al X secolo, grazie alla ricostruzione avvenuta per mano dell’imperatrice Adelaide di Borgogna. In quest’occasione, il luogo venne ampliato, e soprattutto si arricchì della cupola in stile bizantino che ancora oggi lo caratterizza e che sovrasta la precedente torre ottagonale. Nei secoli il luogo cambiò diverse conformazioni, ma è per la precisione nel XIII secolo, ad opera della famiglia Doria, divenuta la proprietaria, che l’abbazia prese l’aspetto attuale. E’ grazie alla nobile famiglia che il complesso divenne abbazia e assunse il caratteristico loggiato affacciato sul mare. Ancora oggi è possibile osservare, nella cripta dell’Abbazia, il sepolcreto della famiglia Doria.
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Nella seconda metà del 1400 i monaci abbandonarono il complesso, dando inizio ad un inesorabile declino. Per secoli fu presa e abbandonata, restaurata, modificata e nuovamente lasciata incustodita. Particolarmente gravi furono i crolli seguiti all’alluvione del 1915. E’ solo sulla fine degli anni ’80 che l’Abbazia di San Fruttuoso torna a risplendere grazie ad ingenti lavori di restauro. Oggi è una località speciale, che incrocia il benessere balneare (a due passi un piccolo stabilimento) alla scoperta di un luogo culturale dall’importante valore architettonico. Si possono visitare il chiostro, il museo, le tombe dei Doria. Si può persino soggiornare nella foresteria, un luogo romantico e immerso nella natura. Per maggiori informazioni sulle visite e su come raggiungere l’abbazia, consultate il sito del FAI.