Sorge al centro della Toscana Carmignano, comune in provincia di Prato che custodisce all’interno del suo territorio piccoli e grandi tesori tutti da scoprire. Non solo l’arte e la cultura, con la Visitazione del Pontorno e la Chiesa di San Michele, la Rocca Medievale e le antiche pievi, le abbazie e le ville, ma anche la tradizione e il folclore giocano qui un ruolo chiave. Tra feste e sagre che vivacizzano tutto il corso dell’anno particolarmente importante è il grande spettacolo della sfida dei rioni che celebra il patrono, San Michele, tra il 26 e il 29 settembre. Si tratta di una grande festa di teatro di strada che, sin dal 1931, stupisce chiunque ne venga coinvolto, sia i partecipanti che il pubblico.
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Nata in un contesto prevalentemente religioso, nel corso del tempo la Festa di San Michele ha assunto anche elementi non strettamente connessi alle ritualità spirituali. Ecco dunque che, ai ceri che dovevano servire per illuminare la Chiesa ma anche le piazze e le strade, ai pennoni che si esponevano durante le ricorrenze sacre si sono aggiunte le connotazioni storiche che affondano le radici nel Medievo e la divisione, con le frazioni circostanti, nei Rioni: il Rione Bianco, colore della pace poiché comprendeva una zona prettamente agricola tra le più serene e distensive; il Rione Celeste, colore del cielo, che aveva nel territorio la Prepositura di San Michele; il Rione Giallo, colore dell’oro, a simboleggiare le persone più abbienti e commercianti e il Rione Verde, colore della povertà e della speranza, dedicato soprattutto alle botteghe artigiane più povere. Sono questi i colori che accendono la manifestazione con i quattro giri di due piazze ed una via del Palio dei Ciuchi, in cui si cavalca a pelo i ronzini in una staffetta, con un percorso di gara particolarmente difficile perché costituito da tratti di strada scivolosi in salita, in discesa, in curva: il vincitore è chi per primo fora un cerchio di carta sospeso sulla linea di traguardo.
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Ma sono soprattutto le quattro storie narrate dai Rioni a passi di danza e recitazione, che coinvolgono dai 200 ai 300 figuranti per contrada, ad animare i carri allegorici attorno ai quali si snoda il racconto, ad accendere gli animi di tutti e a dare vita a spettacoli davvero coinvolgenti. I carri diventano vere e proprie scenografie mobili delle sfilate che partecipano alle performance di mezz’ora sotto gli occhi attenti di una giuria che va a decretare il migliore spettacolo: tra brevi stralci, metafore, rimandi alla cultura carmignanese il teatro in strada pervade tutta l’area urbana e dei dintorni. Per sabato 26 settembre è prevista la sfilata in notturna, domenica 27 settembre quella pomeridiana mentre martedì 29 settembre è il giorno celebrativo del Santo Patrono e si chiude la manifestazione.