Lo splendido litorale tirrenico costituito in gran parte da pendii scoscesi ricoperti dalla macchia mediterranea, le suggestive calette nascoste, le spiagge dai ciottoli multicolori, l’entroterra dall’anima tipica lucana fanno di Maratea un tesoro prezioso del Sud Italia, pronto ad incantare anche per quel che riguarda le attrazioni culturali e i monumenti. Non tutti sanno, infatti, che la bella cittadina è conosciuta anche come la Città delle 44 chiese, e che ogni edificio religioso conserva preziose testimonianze artistiche.
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Indubbiamente, però, il simbolo cittadino è il Cristo Redentore, la famosa statua che svetta sulla cima di Monte San Biagio e che, proprio quest’anno, celebra il suo cinquantesimo anniversario. Con la sua inconfondibile sagoma visibile da tutti i paesi dell’intero golfo di Policastro, il Cristo è un’opera voluta dal Conte Stefano Rivetti che, negli Anni Sessanta, contribuì allo sviluppo industriale e turistico della città e rappresenta non solo un forte simbolo di fede ma è diventato, nel corso degli anni, una delle attrazioni più visitate. Si presenta con il volto giovane e la barba appena accennata, in una posizione che sembra avanzare lentamente con la braccia aperte verso la Basilica di San Biagio, in un gesto accogliente e protettivo verso l’intera comunità. Rispetto alla classica iconografia di Gesù è vistosamente differente, con i capelli corti, in richiamo ad una certa modernità. La figura della statua non costituisce un corpo estraneo nell’ambiente circostante, ma anzi si è inserita perfettamente nel panorama circostante: anche il colore e le linee architettoniche richiamano elementi della natura marateota.
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La sua altezza arriva a 22 metri, con un’apertura di braccia di 19 e il volto largo 3 metri: eseguita dallo scultore Bruno Innocenti, la statua è stata completata nel giro di due anni, dal 1963 al 1965, realizzata con una struttura di cemento armato ancorata nella roccia del sottosuolo. Il rivestimento è costituito da un impasto di cemento bianco e scaglie di marmo di Carrara e l’opera ha preso il posto di una Croce Monumentale eretta nel 1942. Alle spalle del Cristo si snoda un belvedere da cui si ammira gran parte della costiera, e va fatto caso che proprio sotto le spalle della statua è posta una piccola lapide, con caratteri a rilievo, che recita un’epigrafe in latino con i ringraziamenti a Stefano Rivetti. Una curiosità che caratterizza la statua del Cristo di Maratea è che nel mondo è seconda solo a quella del Cristo Redentor di Rio de Janeiro.
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