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La Sicilia d'altri tempi rivive a Brolo

Dal Castello di Brolo si gode di un panorama mozzafiato. E non solo 

Centro di Brolo
©Discover Messina Sicily 
Veduta del centro di Brolo con il castello
Paesaggi incantati, attrazioni storiche, piatti tipici da leccarsi i baffi, atmosfere sempre festose: cosi si presenta Brolo, un piccolo paese della costa siciliana in provincia di Messina adagiato tra Gioiosa Marea e Capo d’Orlando. Ad incorniciare il borgo la catena del Monti Nebrodi a sud e una vasta pianura nella parte nord, dove prati e giardini digradano fino al mare. In un contesto paesaggistico cosi speciale non sorprende che già l’origine del nome derivi dal latino borlium che vuol dire proprio giardino. Il paese vero e proprio si è sviluppato intorno al castello risalente al X secolo d.C., situato su un promontorio incantevole a picco sul Mar Tirreno. Ed è ovviamente il Castello di Brolo la sua attrazione storico-artistica principale, andiamo a scoprirlo insieme.

Panorama di Brolo

Cosa sapere sul Castello di Brolo
Sede piuttosto ambita da nobili, oltre che residenza della Principessa Bianca Lancia, moglie dell’Imperatore Federico II e madre di Manfredi Re di Sicilia, il castello ha visto alternarsi, dall’epoca delle invasioni normanne, le diverse case degli Aragonesi, dei Lancia e dei Longarini fino al Settecento. Illustri viaggiatori ed artisti hanno soggiornato nel Castello di Brolo, rapiti dalla folgorante bellezza del luogo. L’edificio in epoca normanna era conosciuto con il nome Voab, il cui significato è Rocca Marina, in virtù della sua posizione geografica e strategica. Del complesso originario resta la cortina muraria, i due portali di accesso ed una corte sistemata a giardino con un pozzo esagonale. A sormontare il tutto la mole della torre medioevale, che si eleva per quattro livelli culminando in una terrazza merlata, in posizione dominante sul borgo. Al secondo piano della torre si trova la bellissima sala di rappresentanza ed il balcone panoramico, dal quale è possibile ammirare un tratto della Costa Saracena in direzione di Messina. Sulle pareti del castello e sulla maestosa cinta muraria si può ancora nostra lo stemma dei Lancia, mentre al suo interno è possibile visitare lo storico Museo delle Pene e della Tortura dove il visitatore si trova in ambienti particolarmente suggestivi grazie alle fedele alimentazione storica e agli strumenti di tortura medievale esposti. 

La Torre medievale del Castello di Brolo

Il Museo della Pena e della Tortura
L’itinerario di visita, infatti, si rivela un agghiacciante viaggio tra gli strumenti di esecuzione capitale e di tortura in un’insolita esposizione unica al mondo, che racconta di orrori che hanno comunque una forte valenza storica per essere testimonianza del lato peggiore della natura umana. La raccolta di materiale è suddiviso per epoche storiche, per tipologia d’uso e di costruzione. E’ possibile osservare: la Garrotta, lo Schiaccipollici, la Sedia Inquisitoria, la Forcella dell’eretico costituita da due piccole forche che venivano fatte penetrare sotto il mento e sopra il petto; la Gogna, forse tra le più conosciute macchine da tortura, così come la Cicogna della storpiatura, oggetto che immobilizzava con dei cerchi il collo tenuto stretto ai polsi e alle caviglie. Tra gli altri pezzi della collezione anche le Maschere di schernimento, che oltre che rendere ridicoli, occludevano naso e bocca, ed ancora il Pifferaio del baccanaro, la Botte dell’ubriacone, il Violone delle comari, il Cavallo spagnolo, la Culla di Giuda. Sicuramente una visita per i cuori forti e non facilmente impressionabili, anche perché coadiuvata da numerose illustrazioni d’epoca che mostrano nel dettaglio gli orrori subiti dal torturato. 

Strumento di tortura esposto al Museo

Il Museo delle fortificazioni costiere della Sicilia
Nel Castello di Barolo ha trovato sede anche un altro particolare museo, quello delle fortificazioni costiere della Sicilia., nato dall’esigenza di avere un luogo dove riunire gli esempi più significativi di fortificazioni, il cui scopo nei secoli fu quello di difendere le coste dell’Isola dagli attacchi continui della pirateria. All’interno delle sale si sviluppa un percorso visivo multimediale dove sono disposti dei pannelli didattici a testimonianza dell’evoluzione dei sistemi difensivi nei vari periodi storici. Come l’altro museo all’interno del castello, anche questo si pone come obbiettivo quello di far riflettere su un periodo storico ricco di fascino e avvenimenti importanti, rendendo Brolo e il suo scrigno di tesori una tappa importante della storia siciliana e non solo.


Veduta del Castello di Brolo

La leggenda del castello
Non può mancare una leggenda legata al castello, in questo caso proprio ad una parte specifica di esso, ovvero il balcone. Si narra che la principessa Maria La Bella, figlia di Francesco era solita aspettare affacciata al balcone il suo amante che sopraggiungeva dal mare. Lo spasimante, una volta raggiunta la torre, si aggrappava alle lunghe trecce dell’amata per raggiungerla in segreto. Il fratello di Maria, accortosi di quanto accadeva, tese però un agguato al giovane: un giorno lo aspettò sullo scoglio di fronte ferendolo a morte. La principessa, ignara dell’accaduto, per lungo tempo ancora aspettò invano il ritorno dell’amato e ancora oggi il suo fantasma appare di notte ai pescatori del luogo piangendo per il suo innamorato.
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