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Sicilia, le meraviglie del borgo di Nicosia

Non in molti sanno che sotto i Borboni il borgo in provincia di Enna godeva di una certa importanza. Scopriamone le attrazioni

Sicilia, borgo di Nicosia
©iStockphoto
Scorcio di Nicosia
Tra i borghi più caratteristici della provincia di Enna, Nicosia è spesso confuso con la capitale nonché città più popolosa dell’isola di Cipro, invece è una realtà tutta italiana pronta per essere svelata agli occhi attenti dei visitatori più curiosi. Non in molti, infatti, sanno che ai tempi dei Borboni era una città di notevole importanza, ed ancora oggi riesce a stupire nonostante non sia molto spesso inclusa nei canonici circuiti turistici. La città attuale si è formata attorno al Castello, situato sulla roccia più alta della città, di cui oggi rimangono i ruderi di due torri di guardia e dell’imponente bastione del ponte Normanno con l'arco a sesto acuto, al cui interno vi è lo stemma normanno. Reperti di teracotta del VII secolo a.C. e le grotte disseminate nella zona dimostrano che fu costruito dove sorgeva l’acropoli di un’antica città. Il castello venne costruito nel periodo bizantino come avamposto difensivo e, nel 1062, conquistato dai Normanni con a capo il Conte Ruggero, che fece ricostruire e fortificare le mura di cinta. 



Passeggiando per le viuzze del centro storico, tra le case antiche e le scalinate, non mancano le ispirazioni artistiche e culturali. Ne sono un esempio gli arabeschi, i capitelli, i fregi e le statue che arricchiscono i palazzi nobiliari delle vie principali e delle piazze. La Cattedrale, dedicata a San Nicola di Bari, fa bella mostra di sé con i rosoni intagliati ed intarsiati in pietra e colonnine, stemmi ed arabeschi che ne impreziosiscono la facciata: il portale maggiore in stile gotico normanno è decorato da statue raffiguranti le virtù cardinali e per la sua bellezza è stato definito Porta del Paradiso. Al suo interno il soffitto di legno dipinto è una vera rarità di arte pittorica siciliana del Quattrocento. L’edificio rappresenta, insieme alla torre campanaria, il monumento più importante della città ed è stato infatti dichiarato Monumento Nazionale. Anche la Chiesa del SS. Salvatore è un’attrazione da non perdere: si erge in alto su una rupe che domina il centro abitato e si presenta in stile romanico. Costruita tra il XI ed il XII secolo si estende per una superficie di circa trecento metri quadri ed è costituita da un' unica navata, da una cappella dedicata a Santa Rita e dai locali della sagrestia disposti su due elevazioni. Una sua particolarità si trova sul portale, dove una targa in pietra riporta le date degli arrivi delle rondini: è il calendario delle rondinelle.



Durante la dominazione degli Spagnoli, Nicosia ricevette nel 1535 la visita dell'Imperatore Carlo V d’Asburgo. In quell'occasione gli artigiani del posto realizzarono un piccolo trono, in onore all'Imperatore, che viene tuttora conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, che  domina con la sua mole l’intero paesaggio cittadino. Il prospetto della chiesa, tipicamente barocco, non è mai stato ultimato. La facciata, a due ordini, è animata da tre aperture in corrispondenza delle navate, tra cui spicca il grandioso portale principale, tardo barocco e finemente scolpito, sormontato da una grande finestra rettangolare. L’interno è a tre navate inframezzate da arcate a tutto sesto e una grande cupola che si erge sulla crociera del transetto, arricchito da stucchi e un grande affresco nella calotta absidale. Fuori la basilica, in basso, si apre Largo San Vincenzo dove si eleva la chiesa di San Vincenzo Ferrerio, fatta costruire dal barone Nicolò Cancellario alla fine del 1600 e annessa anticamente ad un convento di suore di clausura: a testimonianza di questo la balconata chiusa da inferriate a botte che circonda in alto la chiesa. Al suo interno si presentano affreschi, statue e dipinti di notevole fattura. Tra gli edifici religiosi di particolare importanza anche la Chiesa di San Biagio con pitture di Velasco e la Chiesa di San Calogero con pitture del Randazzo. C’è poi il Convento dei frati cappuccini, con la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, che vanta una storia antica in quanto fondato dai padri Cappuccini intorno al 1500. Per struttura è il terzo in Sicilia  e possiede un grandissimo orto che lo circonda, dove vengono organizzati diversi eventi. Oltre a custodire un reliquiario e le spoglie mortali di San Felice da Nicosia, il convento, che venne trasformato poi in carcere, ospita anche l’area della cella in cui è vissuto San Felice e indica anche il luogo in cui sorgeva il pozzo da cui attinse l’acqua col paniere.



Ma chi visita questa zona della Sicilia è attratto anche dalle meraviglie naturalistiche. La Riserva Naturale Sambughetti – Campanito è la maggiore riserva naturale della provincia e si estende tra i Comuni di Nicosia e Cerami, regalando vedute sono mozzafiato tra laghetti trasparenti e sorgenti di acqua purissima, rocce calcaree e sentieri da dove avvistare i rapaci tipici come il falco pellegrino. Del comune di Nicosia fa parte anche il Monte Altesina, che sorge tra i monti Nebrodi e le Madonie e costituisce una roccaforte naturale dove ammirare boschi di lecci e meravigliose querce. A tal proposito scopri di più sul Parco dei Nebordi e delle Madonie.

Tra le tipicità gastronomiche non mancano di stupire i prodotti tipici, tra cui il dolce per eccellenza, ovvero il nocattolo: si tratta di una preparazione e base di pasta frolla e mandorle che viene tramandata da generazione in generazione ed oggi è presente in tutte le tavole dei nicosiani soprattutto durante il periodo natalizio. Non scordiamoci di visitare, a circa cinque chilometri da Nicosia il Castello di Sperlinga, uno dei gioielli della storia medievale della Sicilia.
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