Conosciuto semplicemente come la Pilotta, il Palazzo della Pilotta è un vasto complesso di edifici nel cuore di Parma, che si trova tra Piazzale della Pace e il Lungoparma. Il nome deriva dal gioco della pelota basca, ovvero uno sport derivato dalla pallacorda praticato dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio. L’insieme delle costruzioni comprende il Museo archeologico nazionale di Parma, l’Istituto d’Arte Palo Toschi, la Biblioteca Palatina, il Museo Bodoniano, il Teatro Farnese, l’Università degli Studi di Parma, l’Istituto di Storia dell’Arte, la Soprintendenza alle gallerie di Parma e Piacenza e la Galleria Nazionale di Parma. La Biblioteca Palatina è un luogo appositamente creato per lo studio grazie all’opera del bibliotecario Palo Maria Paciaudi che adottò, primo in Italia, il catalogo per autori a schede mobili: inaugurata nel maggio del 1769 sin dall’inizio fu aperta per la consultazione pubblica. In origine il suo patrimonio comprendeva 40 mila volumi, oggi conserva al suo interno oltre 700 mila opere tra cui una vasta raccolta di manoscritti ebraici, uno dei fiori all’occhiello dell’intera struttura.
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Il bel prato antistante è il polmone verde della città, luogo di ritrovo dove non mancano, ovviamente, le possibilità di giocare a pallone. La struttura del palazzo affonda le radici nel Cinquecento e le sue mura sono sopravvissute ai terribili bombardamenti del ’44. Sviluppato intorno al Corridore, il lungo braccio rettilineo su pilastri, venne modificato da Ranuccio Farnese, uno dei più importanti signori di Parma, che ebbe l’idea di inglobare la Chiesa di San Pietro Martire, le scuderie, i fienili, la caserma e il teatro farnese per farne una sorta di centro multi servizi. Il tutto costruito intorno ai tre cortili, chiamati di San Pietro Martire, quello che oggi viene detto della Pilotta, del Guazzatoio e della Racchetta. Quello che una volta era il gigantesco Salone è stato trasformato nel Teatro Franese.
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Nella parte centrale del complesso si trova quello che resta del monumento a Verdi, centrato dalle bombe: un tempo rappresentava tutte le 27 opere del maestro tramite allegorie, oggi è conservata nella Pilotta solo la parte centrale. Simbolo indiscusso del potere ducale dei Farnese, la Pilotta conosce la sua fase di declino con la fine della nobile famiglia. La nascita di una vera e propria istituzione museale pubblica è avvenuta nei primi decenni dell’Ottocento ad opera di Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma e Piacenza, che coincise con un ulteriore ampliamento e la sistemazione definitiva della collezioni ducali.