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Torino monumenti: Villa della Regina

Torino, la Villa della Regina come nell'antica Roma

La villa seicentesca sulla collina di Torino è uno dei fiori all'occhiello del circuito delle Residenze Sabaude

Torino, Villa della Regina
©iStockphoto
Torino, giardino di Villa della Regina
Sulla collina di Torino sorge una splendida villa seicentesca, per secoli residenza di molte sovrane sabaude. Si tratta della Villa della Regina, gioiello barocco iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità come parte del sito seriale delle Residenze Sabuade. Il complesso di vigna e giardini venne costruito sulla collina torinese sul modello delle ville romane e fu voluto dal principe cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I all’inizio del XVII secolo. Nel 1657 la moglie Lodovica ne fa ampliare fabbricati e giardini, aggiornando decorazioni e arredi. Altri interventi furono attuati nel 1692 grazie ad Anna d'Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II. Con la guida di Filippo Juvarra, e poi di Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano, vengono ridefiniti spazi e rapporti con il giardino, l'arredo e le decorazioni seicentesche.

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Per questi interventi vengono coinvolti i grandi artisti dell’epoca che operavano nei cantieri regi. Purtroppo il complesso fu pesantemente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e in seguito cadde in stato di abbandono. Si deve aspettare il 1994, anno in cui la villa diviene proprietà dei beni artistici dello Stato, per far sì che abbia inizio il progetto di recupero e restauro dell’edificio, oggi visitabile. All’interno dell’elegante palazzo seicentesco in stile barocco si possono ammirare diverse tele di artisti del calibro di Daniel Seiter, Corrado Giaquinto e Giovanni Battista Crostato, posti nel grande salone principale. Di particolare bellezza sono gli splendidi gabinetti cinesi in legno laccato e dorato che si trovano nelle sale adiacenti.

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L’esterno si fregia di un celebre giardino all’italiana ad anfiteatro, posto nel retro. Percorrendo il viale di accesso ci si trova di fronte alla piazza terrazza di forma ellittica con la doppia scala e la fontana centrale, dove trova posto una scultura in marmo rappresentante il Dio Nettuno seduto con divinità fluviale ai bordi. Salendo sul piazzale rettangolare che termina con uno scalone a tenaglia si arriva alla Vasca delle Sirene, cosi chiamata per la statua in marmo della Sirena che contiene. Il giardino dietro il palazzo è scavato nella collina e si suddivide su tre livelli caratterizzati da filari di siepi di bosso. Qui si trova la vasca chiamata la Grotta del Re Selvaggio, un parallelepipedo in marmo decorato all’interno con specchiature e pietre policrome. Superata la Grotta si arriva al Belvedere superiore, alla cui base sorge la Fontana del Mascherone, di forma circolare, che alimenta dall’alto la Cascatella della Naiade. A destra della facciata principale sorge il Padiglione dei Solinghi, una costruzione a due piani che rimane isolata dal bosco circostante.

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