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Bacoli Lago Fusaro e Casina Vanvitelliana

Campania: cosa nasconde la villetta reale di Ferdinando IV 

Gioiello dell’architettura tardo-settecentesca, la Casina vanvitelliana di Bacoli è incorniciata dal suggestivo Lago Fusaro

Tramonto sul Lago Fusaro e sulla Casina vanvitelliana
© di Pietro Ricciardi - www.agrocaleno.it. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikipedia 
Lago Fusaro, Casina Vanvitelliana al tramonto
Un piccolo comune in provincia di Napoli, un suggestivo lago che si è formato con la chiusura di un tratto di mare e che nell’antichità era identificato con la mitica Acherusia palus, la palude infernale del fiume Acheronte: ecco come si presentano Bacoli e il Lago Fusaro, resi noti al mondo dalla presenza della Casina vanvitelliana, una costruzione creata nel 1782 da Carlo Vanvitelli per volere di Ferdinando IV di Borbone, che in questo ambiente trovò uno dei luoghi di caccia e pesca prediletti. Realizzata su un isolotto del lago, la costruzione è a pianta poligonale, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l’uno alla sommità dell’altro dando vita ad una geometria di forme concavo-convesse, terrazzi, scorci vetrati e suggestive prospettive.

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Costruita su due livelli, la Casina si offre con il piano inferiore organizzato intorno ad un salone centrale e a due ambulacri posti l’uno a nord e l’altro a sud, mentre il piano superiore è più piccolo e dotato di quattro terrazze corrispondenti alle coperture dei deambulatori porticati del piano inferiore. Un pontile in legno collega la casina alla sponda del lago il cui perimetro è cinto da una banchina costruita con blocchi di pietra lavica del Vesuvio, ma in origine si poteva raggiungere solo con imbarcazioni a remi. Si tratta di un vero gioiello dell’architettura tardo-settecentesca,  tra i più significativi dei Campi Flegrei, che al suo interno era impreziosita dalle sete di San Leucio e dai dipinti del Ciclo delle stagioni di Philipp Hackert, purtroppo andati dispersi ma dei quali restano i quattro bozzetti che rappresentano per ognuna delle stagioni una località: la Primavera con il pascolo nella valle del Volturno, con veduta del Matese; l’Estate con la mietitura a San Leucio di Caserta verso Maddaloni; l’Autunno con la vendemmia a Sorrento, e l’Inverno con un campo di caccia a Persano.

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Non tutti sanno che tra le più celebri vedute del Regno di Napoli eseguite da Hackert c’è proprio una grande tela rappresentante Ferdinando IV a caccia sul lago del Fusaro. Dell'antico mobilio rimane solo un lampadario, un tavolo rotondo ed un camino, in ognuno dei quali è sempre presente la conchiglia, simbolo della famiglia dei Borbone. Molti sono stati gli ospiti illustri ospiti della Casina: tra questi si ricordano Mozart, Gioacchino Rossini, Nicola I di Russia, Vittorio Emanuele III e Luigi Einaudi, raffigurati in ritratti esposti all'interno delle stanze della casina stessa. 
 
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