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Parco archeologico Marche Suasa

Suasa, il parco archeologico che fu municipium

Nelle Marche le rovine di un’antica cittadina romana

parco archeologico Marche
Di FAM1885 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35816914
Il parco archeologico di Suasa visto dall'alto
Lungo la Valle del Cesano, nella provincia di Ancona, si trovano i resti di un antico municipium romano, oggi appartenenti al Parco Archeologico di Suasa. Poco citato nelle fonti antiche, e tuttavia di sicura importanza commerciale e agricola nella valle, Suasa era un antico centro abitato che ha lasciato interessanti testimonianze archeologiche. Una visita che vale la pena di fare se ci si trova in vacanza nelle Marche.
 
Non ancora scavato completamente, il Parco Archeologico di Suasa offre ai visitatori un percorso che comprende un vasto anfiteatro, uno dei più grandi all’epoca nella regione, con una capacità di migliaia di spettatori. E’ inoltre visibile il Foro commerciale, scavato solo per metà, di cui si nota la grande piazza, i resti delle botteghe che la fiancheggiavano, i portici con i colonnati. Non mancano case e complessi residenziali del II secolo a.C., tra cui la domus dei Coiedii, ricca famiglia la cui dinastia la abitò dal II al V secolo d.C.. Nei secoli, la planimetria e le decorazioni della domus hanno subito restauri e interventi, ma del periodo di maggiore splendore si possono ancora vedere mosaici figurativi. Leda e il Cigno, Pan e Eros, Tritoni e Nereidi. La domus era molto ampia, circa 3000 metri quadrati, e con il suo pavimento in pietra decorata rappresenta una delle testimonianze più prestigiose della vita dell’antica Suasa.
 
Il minucipium di Suasa fu progressivamente abbandonato e rimase disabitato intorno al 550, quando la popolazione preferì andarsi a rifugiare sulle alture circostanti (fondando i paesi ancora esistenti) per difendersi da invasioni e guerre. In particolare la guerra tra l’Impero Bizantino e gli Ostrogoti, passata alla storia come conflitto greco-gotico, sconvolse questi territori. Anche se alcuni viaggiatorie e persone di passaggio utilizzarono quello che era rimasto di Suasa, le rovine della cittadina vennero pian piano interrate dai sedimenti fluviali del Cesano. 
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