E’ dal luglio del 2005 che i siti e i monumenti di Siracusa-Pantalica sono Patrimonio Unesco. Costituiscono infatti una raccolta unica che testimonia le culture del Mediterraneo attraverso i secoli e lo sviluppo della civilizzazione di oltre 3 millenni. Il gruppo di monumenti e siti archeologici situati a Siracusa, tra il centro di Ortigia e i vestigi localizzati in tutta la zona urbana, sono il più grande esempio dell’eccezionale creazione architettonica che raggruppa diversi aspetti culturali dal greco, al romano fino al barocco. Il sito Unesco contempla due luoghi separati, il centro storico di Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica.
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Il nucleo urbano più antico si colloca nella piccola isola di Ortigia dove si trovano il Tempio di Apollo, il più antico di tutta la Sicilia, i resti del Tempio di Atena, risalenti al V secolo a.C., che venne trasformato in Cattedrale, e il Tempio di Zeus di cui sono rimaste in piedi solo due colonne. Durante il IV secolo a.C. la città si ampliò grazie alla costruzione dei quartieri della Tyche e quello monumentale della Neapolis che si aggiunsero ai 3 esistenti di Ortigia, Acradina ed Epipoli. L’anfiteatro è il più alto esempio della dominazione romana mentre il Castello di Maniace era un forte bizantino che venne riconvertito da Federico II di Svevia. Non lontano dalla città di sviluppa la necropoli rupestre di Pantalica, che miscela perfettamente le attrazioni naturalistiche a quelle archeologiche. Pantalica era un insediamento posto su un altopiano dei Monti Iblei dove trovarono rifugio gli abitanti della fascia costiera costretti a scappare per l'arrivo dei Siculi e delle popolazioni italiche nella prima metà del XIII secolo a.C. Proprio a questo periodo appartengono le scenografiche necropoli costituite da circa 5000 tombe a grotticella scavate nella roccia naturale e l’Anaktoron, ovvero il Palazzo del principe, posizionato sulla cima della collina.
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Non ci sono case, non ci sono alberi e neppure strade: solo un tavolato roccioso percorso da pochi sentieri che rendono il luogo particolarmente suggestivo. Ma anche piuttosto importante perché assimilava i diversi usi e costumi che si sono succeduti man mano durante le diverse dominazioni. Il villaggio diventò, durante il periodo medievale, un rifugio delle popolazioni afflitte dalle continua incursioni dei nemici. Pantalica si presenta come un’oasi naturale dove si possono ammirare splendidi esempi di anemoni, orchidee, oleandri platani orientali e carubbi. Oltre alla flora tante sono anche le varie specie animali, come il falco pellegrino, la volpe e il granchio di fiume.