Il 3 luglio 2015 è stata una data decisamente importante per la città di Palermo, in quanto a Bonn il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha dichiarato l’itinerario Arabo Normanno “Patrimonio dell’Umanità”. Un altro vanto tutto italiano che fa parte dei Beni Unesco. Lo stile Arabo- Normanno è infatti unico nel suo genere ed esclusivo di Palermo, Cefalù e Monreale e si caratterizza dall’unione del mondo arabo, ovvero quello musulmano, e normanno, ossia cattolico. La zona infatti fu di dominazione araba per due secoli e mezzo, dal 827 alla fine del XI secolo, periodo in cui le città divennero tra le più ricche ed importanti dell’epoca grazie alla costruzione di splendidi palazzi, moschee, minareti, giardini e fontane. Con l’arrivo dei Normanni, che si appropriano di questi splendidi monumenti per riallestirli e modificarli, nasce lo stile arabo-normanno in quanto i nuovi conquistatori decisero di emulare il grande sfarzo degli arabi.
Leggi anche: Palermo, dove i Normanni incontrano gli Arabi
Ecco, dunque, formarsi gli elementi tipici di questo stile come la pianta basilicale a croce latina o greca nelle chiese, le torri e i portali sulla facciata, il coro spesso sormontato da cupole, mosaici bizantini realizzati da artisti greci, ornamenti arabi, i grandi parchi con distese d’acqua a circondare i magnifici palazzi. Sono nove le tappe del sito seriale, di cui le prime sette distribuite lungo l’itinerario cittadino che da Palermo arriva a Cefalù e in seguito a Monreale. Sfilano il Palazzo Reale, conosciuto anche come Palazzo dei Normanni, con la meravigliosa Cappella Palatina che ospita mosaici bizantini di rara bellezza; il Castello della Zisa; la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti; la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (o della Martorana); la Chiesa di San Cataldo; il Ponte dell’Ammiraglio, che scorreva sull’antico percorso del fiume Oreto; la Cattedrale di Palermo; il Duomo di Monreale e il Duomo di Cefalù con le rispettive straordinarie rappresentazioni del Cristo Pantocratore, famose in tutto il mondo.
Leggi anche: Cefalù, le meraviglie del Duomo Fortezza
Questi sono i luoghi più rappresentativi che parlano dell’armonico sincretismo occidentale-islamico-bizantino, ad evidenziare quella straordinaria eredità culturale di un periodo storico irripetibile nella vita politico religiosa dell’isola siciliana. Il fermento produttivo che sotto la dominazione normanna ha creato i suoi maggiori capolavori in queste città è il frutto irripetibile della proficua convivenza di popolazioni diverse: musulmani, bizantini, latini, ebrei, lombardi e francesi. E quindi di saperi e tradizioni eterogenei che hanno contribuito a sviluppare un nuovo corso architettonico-costruttivo e decorativo sul versante tirrenico dell’Italia meridionale, esteso poi in larga parte del bacino mediterraneo.