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Castronovo di Sicilia Festa di San Basilio Vitale

San Basilio Vitale, la tradizione celebrata a Castronovo di Sicilia

Il Santo Patrono che si abbassa per confabulare con i fedeli: ecco cosa si vede durante la processione 

Panorama di Castronovo
©Tanogabo
Sicilia, veduta di Castronovo
Al confine tra la provincia di Palermo e quella di Agrigento si trova un piccolo borgo situato ai piedi di un altopiano, da cui si gode un magnifico panorama: si tratta di Castronovo di Sicilia, circondato da ampie zone incontaminate ideali per escursioni. Ma la località richiama anche appassionati di archeologia, di storia ed arte. Grazie alle testimonianze archeologiche che rivelano la presenza di popoli e culture diverse, alcune delle quali preistoriche. La chiesa Madre, di origine quattrocentesca, mostra la forma assunta nel XVII secolo e accoglie al suo interno uno splendido fonte battesimale e una statua della Madonna della Catena. E’ possibile ammirare i resti di un mulino a vento arabo e di due castelli, d’origine araba e normanna. Sempre sulla rupe sono presenti la chiesa della Madonna dell’Udienza e la chiesa del Giudice Giusto.

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Il borgo è celebre anche per le sue tipicità gastronomiche, come la truscitedda, a cui è dedicata un'importante sagra: è una sorta di fagotto utilizzato da chi andava a lavorare nei campi che può racchiudere formaggi, olio e salumi e anche carne. E’ in questo contesto tipico che il 9 marzo si rinnova ogni anno la festa dedicata al patrono, San Basilio Vitale, la cui origine la vuole legata ad eventi miracolosi. Pare che un maestro falegname ebbe in sogno la visione di San Vitale che gli ordinava di recarsi in una contrada specifica del paese per procurarsi il legno di un particolare ulivo per poter costruire una statua in Suo onore. Il falegname, inizialmente titubante, si convinse di andar a parlare col proprietario del luogo dove si trovava l'albero e l'uomo confermò d'aver fatto lo stesso sogno, così il posto è divenuto luogo di culto.

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Ecco, dunque, che viene celebrata una solenne cerimonia, chiamata il Trionfo: è la processione del quadro del beato Elia, che la tradizione vuole come nipote e contemporaneo del Santo, attuato l'8 marzo e caratterizzato dalla presenza di numerose lanterne, torce e fiaccole trasportate dai fedeli. Durante la processione la statua del Santo viene portata a spalla dai devoti e per le strade del paese viene fatta inclinare, ora da un lato, ora dall’altro, quasi nell’atto di voler chiacchierare con gli abitanti: è durante il rito della processione che vengono benedetti la popolazione ed il raccolto.
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