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Rovigo monumenti da vedere Loggia dei Notari

Rovigo, il fascino immutato della Loggia dei Notari

La sede del Municipio spicca per la sua splendida struttura architettonica ed ospita pregevoli opere artistiche

Rovigo Loggia dei Notari
©iStockphoto
Loggia dei Notari, Palazzo del Municipio di Rovigo
Accarezzata dalla brezza marina che arriva dal vicino Delta del Po, Rovigo è meno appariscente di altre località venete ma non per questo meno affascinanti. Tutt’altro, è capace di riservare infinite sorprese grazie alle numerose testimonianze storiche, artistiche ed architettoniche presenti lungo le vie e le piazze. Tra queste spiccano la Torre Donà, simbolo cittadino, e la Torre Mozza, ovvero i resti dell’antica fortificazione medievale. Oltre alle belle chiese come il Santuario della Beatea Vergine del Soccorso a far da cornice sono i palazzi. Tra questi il meraviglioso edificio dove ha trovato sede il Municipio di Rovigo: la Loggia dei Notari, che si affaccia in Piazza Vittorio Emanuele II.

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Realizzata nel Quattrocento, deve il suon nome al fatto che, tra le sua mura, esercitavano la loro professione i notai. Oltre che essere l’importante palazzo istituzionale che rappresenta, la Loggia dei Notari spicca per la sua particolare struttura architettonica nonostante abbia subito importanti modifiche nel corso dei secoli. Nel 1765, ad esempio, venne rifatta la balaustra, e successivamente venne chiusa la loggia con una vetrata. Sono da notare le suggestive lapidi celebrative, come quella in onore di Dante Alighieri o quella che ricorda la visita in città del Re Vittorio Emanuele II. L’immagine della Madonna con Bambino, opera di Giulio Mauro, risale invece al 1590 ed è uno dei tesori più importanti custoditi all’interno della Loggia.

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Il piano terra si caratterizza per il bellissimo scalone esterno in marmo, costruito per puro uso decorativo e non funzionale, e il piano superiore è definito dalle caratteristiche aperture ad arco del XVI secolo. Di particolare interessante è l’impianto decorativo delle sale interne, in cui i notai svolgevano un tempo la loro professione. Tra i più importanti contributi pittorici spiccano l’Ecce Homo di Panetti, una Pietà con San Pietro e Sant’Andrea di Francesco Maffei, il dipinto di Pietro Liber con i Due Provveditori alle vettovaglie in adorazione della Vergine e San Francesco d’Assisi e S. Bellino del Novelli. A queste opere d’arte si aggiunge anche il bassorilievo ligneo con raffigurato San Bellino e San Francesco.

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