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Roma: "La grande bellezza" è decadente

Nel nuovo film di Paolo Sorrentino un sistema vacuo e in declino per una Città Eterna seducente ed incredibilmente bella

Roma
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L’attesa è finita per l’unico film italiano in concorso alla 66ma edizione del Festival di Cannes: le proiezioni in anteprima, a Roma e Cannes, del nuovo film di Paolo Sorrentino, La grande bellezza, si svolgeranno proprio oggi per tutti gli addetti ai lavori e appassionati.Accanto a Toni Servillo, ancora una volta protagonista con il regista, un interessante cast: Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Lillo Petrolo.

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Un ritratto duro, spietato, ma al contempo reale e provocatorio: il regista ha rappresentato la città eterna come covo di immoralità e di arrivismi, deturpata dei suoi più basilari valori umani e  consapevole del suo stato attuale, seducente, affascinante, abbagliante, ma al contempo immorale, decadente, vacua. Eppure, sempre splendente e bellissima. Jep Gambardella è un giornalista affermato di sessantacinque anni che si muove tra cultura alta e mondanità: un viaggio alla scoperta, quasi disincantata, di criminali e scaltre dame di compagnia, corrotti e intellettualoidi, attori e cubiste, che si alternano tra locali da urlo e grandi eventi, tra cocktail e strette di mano.

Meno male che c’è lei, Roma, sempre magica, incantevole, splendente. Sempre pronta ad illuminare anche i locali che spererebbero in una notte eterna. C’è una città che incanta, che sorprende, che osserva le vicende dei suoi cittadini. Il suo centro è il grande protagonista del film. Ovviamente. Non si fatica a notare in più di una scena Castel Sant'Angelo: iniziato dall'imperatore Adriano nel 125 quale suo mausoleo funebre, e situato sulla sponda destra del Tevere, di fronte al ponte Sant'Angelo, costruito nel 134 dall'architetto Demetriano, a poca distanza da San Pietro, nel rione di Borgo.

Sono scorci paesaggistici dalla luce immortale quelli che rappresentano Roma, come quelli che spesso inquadrano anche la basilica di San Pietro in Vaticano di Piazza San Pietro, spesso descritta come la più grande chiesa del mondo. Il suo “cupolone” si staglia verso il cielo, di giorno e di notte, e rappresenta al meglio anche quegli ambienti ecclesiastici a cui si fa riferimento anche durante tutto il film.

E poi c’è “Lui”, il Colosseo, il monumento romano per antonomasia, che racconta millenni di storia e milioni di storie che qui si sono avvicendate. L’Anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro del mondo, in grado di contenere fino a 50.000 spettatori. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80: il nome “Colosseo”, che si diffuse soltanto nel Medioevo, è giustificato dalla vicina statua del Colosso di Nerone.

LA GRANDE BELLEZZA: LA RECENSIONE DI FILM.IT DA CANNES

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