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Pontebba Flugelaltar

Pontebba, cosa rende speciale la Chiesa di Santa Maria Maggiore

C'è un capolavoro cinquecentesco nella chiesa del comune friulano di Pontebba, andiamo a scoprirlo

Dettagli del Flugelaltar, Chiesa di Santa Maria Maggiore
© PromoTurismoFVG
Dettagli del Flugelalthar
Nel comprensorio montano del Tarvisiano, in Friuli Venezia Giulia, Pontebba è attraversato dal torrente Pontebbana che ha lungo ha assunto il ruolo di confine tra Austria ed Italia. Il piccolo comune è stato quindi da sempre un’importante centro, come dimostrano ancora le vecchie carte con le antiche denominazioni di Pontebba veneta, italiana e carinziana. Punto ideale per andare alla scoperta delle montagne circostanti che offrono attrazioni naturalistiche per tutti i gusti, ospita diversi edifici importanti tra chiese e palazzi civili come San Giovanni Battista, San Rocco, il Palazzo Municipale sulla piazza principale o diverse case storiche tra cui Casa Micossi e Casa di Gaspare Rizzi, la più antica del paese.

Ma più di tutti è la Chiesa di Santa Maria Maggiore ad attrarre i visitatori, perché al suo interno ospita un prezioso tesoro artistico. Si tratta del Flugelaltar, l’altare di legno tardo gotico realizzato nel 1517, ospitato nel coro. Dichiarato monumento nazionale, l’altare è stato sottoposto ad un importante restauro che gli ha donato nuovamente l’antico splendore. Il nome deriva dalla struttura dell’opera, in quanto è composta da un corpo centrale e da due portali laterali mobili che permettono di aprire l’altare a mò di ali, quindi Flugelaltr, ovvero altre alato. Questa particolarità ha una valenza liturgica in quanto l’altare resta chiuso nei periodo penitenziali come l’Avvento e la Quaresima. A completare la struttura un alto coronamento a guglie e una predella figurata, la tavoletta rettangolare che funge da base.

Quello che cattura subito l’attenzione è la superba finezza dell’esecuzione e la raffinatezza dei dettagli: proprio questo suo alto valore tecnico ha portato gli studiosi ad attribuire l’altare, datato 1517, al maestro Enrico da Villaco, esponente di spicco della Bottega di Villaco e a far supporre che sia stato il prototipo di una serie di altari simili diffusi in Austria grazie all’attività della bottega. Al centro è rappresentata l’Incoronazione della Vergine da parte della Trinità, mentre all’interno degli sportelli si trovano la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione di Cristo e il trapasso di Maria, conosciuto come Dormitio viriginis. Una volta chiuse le ali si possono invece ammirare le pitture che rappresentano l’Annunciazione, la Visitazione, la Fuga in Egitto e la Pentecoste. Ci sono poi sculture a figura interna di santi ed angeli inserite nei baldacchini gugliati del coronamento e i busti dei padri della Chiesa che arricchiscono la predella. 
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