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Palestrina Santuario della Fortuna Primigenia

Palestrina, il magnifico Santuario della Fortuna

Un articolato complesso architettonico sacro della Roma repubblicana

santuario della Fortuna Primigenia
Di MM - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15661592
Museo archeologico prenestino, plastico del santuario della Fortuna Primigenia
Uno dei più affascinanti, maestosi e preziosi santuari che l’età repubblicana della Roma antica ci ha lasciato si trova a Palestrina, a pochi chilometri dalla capitale. È il Santuario della Fortuna Primigenia, e una buona parte della sua imponente struttura è ancora protagonista del centro cittadino, mentre sulla suo sommità si erge un grandioso edificio rinascimentale, Palazzo Colonna Barberini. All’interno di quest’ultimo è ospitato il Museo Archeologico Prenestino. La complessa composizione architettonica del santuario ha ispirato moltissimi progettisti e artisti nei secoli, e in molti si sono cimentati in ipotetiche ricostruzioni.
 
Dedicato alla dea Fortuna, dea romana del caso e del destino, lo stile architettonico del complesso evoca i santuari ellenistici, specialmente nella forma che richiama i teatri, nella struttura terrazzata, ma anche per la volontà di collegare la città stessa al tempio. In quella che un tempo era chiamata Praeneste vivevano infatti diversi ricchi commercianti che, con ogni probabilità, avevano conosciuto le opere greche e secondo le più avvalorate tesi storiche sono stati proprio loro a voler erigere il santuario dedicato alla dea Fortuna. Vi sono alcune discordanze rispetto a momento esatto della sua costruzione, ma gli storici ora concordano nell’individuarlo sul finire del II secolo a.C. Nello stesso luogo comunque sono state ritrovate testimonianze del culto della dea risalenti già ai secoli precedenti.
 
Il santuario è, come accennato, composto di terrazzamenti. Sono 6 i livelli che si inerpicano lungo le pendici di una collina, e sono collegati da rampe e scale. Porticati e spazi disposti ad emiciclo, ninfei e colonnati si alternavano in un tripudio di scultura e architettura di grande magnificenza sui vari livelli. Al quarto livello si svolgeva il culto oracolare. L’ultima terrazza ha le esatte sembianze di una cavea teatrale, circondata da un portico e con al centro un piccolo tempio (oggi sono visibili solo le fondamenta). Attualmente sul settore superiore del santuario svetta Palazzo Barberini, la cui facciata di forma emiciclica ricalca la struttura della cavea. 
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