Visitando Napoli si hanno sempre piacevoli sorprese. Chi si trova, ad esempio, a passeggiare nel quartiere Chiaia viene attratto dal Palazzo Caracciolo di San Teodoro, un monumentale edificio che si affaccia sulla Riviera di Chiaia. Eretto nel XIX secolo su commissione del duca di San Teodoro e progettato dall’architetto Guglielmo Bechi, è stato inserito nel circuito delle dimore storiche promosse dal Fondo Italiano per l’Ambiente. E’ uno dei luoghi d’arte e cultura più significativi della città ma non in molti lo conoscono: da dimora neoclassica e antica residenza gentilizia ha ospitato, nel corso della sua storia, anche gli americani durante la seconda guerra mondiale e diversi anni fa è riuscito ad attirare le attenzioni del Metropolitan Museum di New York che ha realizzato un’importante pubblicazione sul singolare affresco delle Centauresse, meraviglia del soffitto di una stanza.
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L'edificio è distribuito su tre piani, impreziosito al centro da un loggiato suddiviso negli ordini dorico, ionico e corinzio. Il pian terreno in ordine dorico, presenta una decorazione in piperno, i piani superiori in stucco; la facciata in rosso pompeiano, con bugne piatte al pian terreno, termina con un cornicione a dentelli. Gli ambienti interni sono rimasti intatti, con decorazioni neoclassiche e affreschi con motivi pompeiani come imponeva la moda aristocratica dell'epoca. Il mobilio e l'arredo conservano ancora la magnificenza delle maestranze artigiane che servivano i Borbone sul finire del Settecento. L’ambiente di più effetto è il grande Salone da Ballo a pianta rettangolare su cui svetta una volta semi-cilindrica a stucchi scanalati racchiusa dentro due nicchie laterali: ad impreziosire il tutto quattro grandi specchiere, stucchi e pregevoli affreschi. La Galleria è caratterizzata da tre grandi vetrate, lampadari di bronzo dorato e bronzo brunito con globi di cristallo. Attraverso la galleria si accede ad una lunga infilata di tre saloni i cui soffitti sono affrescati con soggetti ad ispirazione ellenistica ed ercolanense, mentre il Salone degli Specchi, la sontuosa sala da pranzo, si impone con un il grandioso lampadario Impero in bronzo dorato sospeso sul tavolo in marmo e legno in lamina d’oro.
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Quello che in molto non sanno è il fatto che sia possibile visitare il palazzo immergendosi completamente nella Napoli del Settecento, grazie alle più moderne tecnologie. Tra affreschi d’epoca e realtà virtuale, il visitatore viene proiettato in maniera dinamica in scene e costumi dell’epoca dei Borboni e lo fa con l’ausilio degli speciali occhiali in 3D “oculus Gear Vr di Samsung” che trasportano nella San Teodoro Experience, l’incredibile visita che cambia completamente il modo di avvicinarsi ad un museo. Ecco dunque che, mentre si osservano i quadri della scuola di Posillipo, ci si trova improvvisamente immersi negli scavi di Pompei della fine del Settecento oppure, affacciandosi alle finestre su Chiaia, si ammira il mare con un galeone pronto a prendere il largo.
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