Una città affascinante come Padova si scopre anche attraverso le sue chiese. Che sono molte, tutte dotate di particolari che le rendono uniche e di tesori tutti da ammirare. Come la Chiesa di Santa Maria in Vanzo, che trae il nome dall’antica Contrà in Vanzo, ovvero la strada su cui si affaccia oggi conosciuta come Via del Seminario. La chiesa, di origine medievale, è poco nota e passa piuttosto inosservata. Venne ricostruita nel 1436 insieme al convento vicino e fu ampliata nel 1525. Si presenta con una sobria facciata di proporzioni gotiche dotata di quattro lesene che sorreggono un timpano triangolare, un portale architravato del Quattrocento con stemma ed occhio circolare.
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L’interno è caratterizzato da una sola navata. Le pareti laterali sono scandite da una serie di pilastri che sostengono i ballatoi ed accolgono gli altari. L’edificio è ricco di opere d’arte, tutte interessanti, tra cui spicca il Trasporto di Gesù al sepolcro di Jacopo da Bassano, conosciuto anche come Jacopo dal Ponte, pittore di Bassano del Grappa molto attivo a Venezia. Sul terzo altare a sinistra si trova la pala con l’Adorazione dei pastori di Francesco dal Ponte, una delle più belle ed apprezzate opere del figlio di Jacopo che il beato Gregorio Barbarigo fece togliere da una chiesetta di campagna per donarle una migliore collocazione in città
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Gli affreschi di Domenico Campagnola sono quelli eseguiti in età giovanile, tra il 1528 e il 1531, che illustrano l’umiltà, l’austerità, la carità, la sapienza, la povertà nei pennacchi di S. Giovanni Evangelista e S. Matteo. A lui è attribuita anche la pala con il Battesimo di Cristo nel quarto altare a sinistra. E’ invece di Girolamo dal Santo la mandorla con l’Eterno e i quattro tondi con i Simboli degli Evangelisti che si ammirano presso il coro in alto, i profeti a mezzo busto presso le lunette laterali raffiguranti Zaccaria, Germenia, Isaia, Daniele, Davide e Malachia; e l’Incoronazione della Vergine nel catino absidale. Sulla parete destra del coro si trova una grande tela con la Crocifissione di Michele da Verona. Si tratta di un’importante opera eseguita a Padova: il dipinto ripete in maniera quasi identica quello dello stesso autore che si trova alla Brera di Milano.
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