Cerca nel sito
Impressionismo, mostre, Italia

Mostre in Italia: l'Impressionismo torna nei musei

Ritorna in Italia il movimento pittorico che con le sue istanze eversive aprì la strada all'arte contemporanea, grazie a 3 mostre dedicate ai più importanti artisti francesi e italiani che aderirono alla corrente nata in Francia

La scogliera a Etretat, 1885
Studioesseci
Claude Monet - La scogliera a Etretat, 1885
Scogliere e ninfee, protagoniste delle serie più conosciute di Monet, sono al centro di un interessante mostra che rimarrà aperta fino all'11 dicembre presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo. L'esposizione intitolata  Monet. Quelle Ninfee che anticiparono l'Informale vuole indagare su come alcuni dei capolavori del pittore francese, abbiano anticipato il tema della serialità, un tema che nel '900 sarà proprio della Pop Art, rappresentando così una profezia dell'Informale. Alla fine dell'Ottocento Monet si dedicò inaffti alle famose "serie", in cui uno stesso soggetto veniva ripetuto più volte in momenti o condizioni atmosferiche differenti. Lo scopo era quello di fermare il tempo, reo di nascondere il segreto dramma della fugacità delle cose, restituendo loro valore poetico.
 
Prende il nome dalla raccolta di saggi che Ardengo Soffici pubblicò nel marzo del 1919 la mostra che la Galleria della Statue e delle Pitture degli Uffizi dedica all'artista ed intellettuale di Rignano sull'Arno. Si tratta di  "Scoperte e massacri - Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze" la rassegna curata da Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni che vuole ricostruire il discorso polemico e l'impegno intellettuale attraverso opere su cui Soffici aveva appuntato la sua attenzione, tra le più significative di una requisitoria che non conosceva mezzi termini. Ricordiamo infatti che nella raccolta di saggi Soffici stroncava violentemente artisti come Raffaello e Michelangelo, ma anche Franz von Stuck, i pittori italiani della generazione precedente a quella di Soffici. Tra le scoperte osannate regnava invece sovrano Paul Cézanne, El Greco e i rappresentanti del cubismo parigino.
 
A cento anni dalla scomparsa di Federico Zandomeneghi, Palazzo Zabarella di Padova dedica al maestro veneziano una grande antologica che rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2017. L'esposizione intitolata L'impressionismo di Zandomeneghi presenta cento opere tra dipinti a olio e pastelli, provenienti dalle più importanti e prestigiose istituzioni pubbliche e private. Pittore della vita moderna, l'artista è stato sulla scintillante scena parigina tra '800 e '900 il cantore della donna emancipata, rappresentata nei vari momenti della quotidianità, dal rito della toilette alla passeggiate al Bois, dalla lettura alle serate mondane a teatro. Attraverso uno stile inconfondibile e un uso raffinatissimo della tecnica, tanto a olio che a pastello, Zandomeneghi ha fissato sulla tela, le fisionomie, i gesti, il fascino della Belle époque, creando l'immaginario femminile della donna parigina.
 
Dipinti ma anche fotografie e incisioni a colori su legno, raccontano le varie storie dell'impressionismo nella mostra "Storie Dell'impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin", allestita  fino al 17 aprile 2017 nelle sale del Museo di Santa Caterina a Treviso. Curata da Marco Goldin, la mostra illustra  non solo quel mezzo secolo che va dalla metà dell'Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, ma anche quanto la pittura in Francia avesse prodotto, con l'avvento di Ingres a inizio Ottocento, nell'ambito di un classicismo che sfocerà, certamente con minore tensione creativa, nelle prove, per lo più accademiche, degli artisti del "Salon", l'esposizione periodica di pittura e scultura, che si svolgeva in quegli anni al Louvre di Parigi. 

 

Saperne di più su CULTURA
Correlati per territorio
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati