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Mombaldone, meraviglie della Langa Astigiana

Celebre per i formaggi, il borgo piemontese è una realtà sospesa nel tempo tutta da scoprire

Vicolo di Mombaldone
©iStockphoto
Centro di Mombaldone
Suggestive colline dove i vigneti pian piano lasciano spazio ai noccioleti, pascoli, boschi, il clima piacevole, piccoli borghi medioevali, antiche torri di avvistamento e magnifiche strade panoramiche accostate a sentieri da percorrere a piedi, in mountain-bike o a cavallo per scoprire queste meraviglie con lentezza: ecco alcune delle peculiarità della Langa astigiana, punta estrema della provincia di Asti quasi ai confini con la Liguria. Terra di grande fascino pronta a rivelar sorprese, è conosciuta soprattutto per la produzione di vino che vanta numerose etichette DOC e DOCG, ma anche per le piccole gemme incastonate in contesti naturalistici mozzafiato. Come Mombaldone, immerso nei calanchi quasi fosse un’oasi in un deserto di tufo. Sorge infatti su una specie di isola in una zona solitaria della Valle del Bormida, tra orridi e strapiombi, ed è l’unico borgo della Langa Astigiana ad essere circondato dalla cinta muraria originaria. Oggi l’abitato si suddivide nella parte ottocentesca e in quella medievale, quest’ultima sviluppatasi sull’originario nucleo romano. 

Panorama della Langa Astigiana

Il borgo di Mombaldone
Mombaldone non spicca per particolari monumenti, ma è tutto il contesto in cui si trova, dalla natura circostante alle atmosfere rilassanti, a renderlo comunque una meta da non trascurare. Si  presenta infatti ancora molto ben conservato come era nella sua struttura originaria e si caratterizza per la bella pietra arenaria.  Dall’unica strada centrale lastricata che divide il paese partono viottoli e passaggi strettissimi puntellati da edifici storici dalle tinte neutre, offerte dalla terra e dal tufo. Ecco quindi il grigio e l’ocra dei muri a secco ravvivati dal rosso dei coppi antichi a formare un bel colpo d’occhio. Si accede al centro storico attraversando una porta ad arco acuto e proseguendo si incontrano rustici edifici medievali ma anche piacevoli palazzetti cinque-seicenteschi. Prendendo uno dei passeggi stretti, più simili a corridoi segreti che a veri e propri vicoli, si scende verso il fiume, passando per la Portiola e per il Palazzo della Fortezza, oggi sede di un famoso ristorante dal nome molto suggestivo, L’Aldilà, gestito dai discendenti dei marchesi Del Carretto, i quali tennero il Feudo di Mombaldone fin dal Duecento. Il cuore del borgo è Piazza Umberto I, dove si visitano l’Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano, oggi trasformato in sala eventi, e la vicina Chiesa di San Nicola a pianta esagonale, risalente al 1790, dove si trova un gigantesco organo di tardo Ottocento realizzato dai fratelli Collino di Torino. Meritevole di attenzione anche l’interno, impreziosito da pregevoli dipinti seicenteschi di artisti di rilievo quali Giovanni Monevi. Oltrepassata la piazza, si inizia a salire verso la parte alta e più romantica di Mombaldone, quella che ospita le rovine del Castello che ancora riescono a trasmettere un indiscusso fascino. Eretto tra il XIII ed il XIV secolo, fu parzialmente demolito nel 1637. Tra i ruderi si riconosce tutt’ora la possente torre centrale a pianta quadrata, le cui pietre furono addirittura prelevate per completare la sottostante ferrovia. 

Piazza Umberto I, Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano e la Chiesa di San Nicola 

In cucina: prodotti e ricette tipiche
Da sempre borgo contadino dove si allevano capre, capretti e montoni che si nutrono di arbusti e piante aromatiche tra i calanchi, vanta una produzione di latte dall’aroma particolare che consente di preparare pregiati formaggi. Ecco dunque, tra le specialità, la Robiola di capra Dop di Roccaverano, formaggio fresco di latte vaccino e ovocaprino da degustare, tra le altre preparazioni, con mostarda e miele. Ma anche il Brus, dal gusto piccante, e altri formaggi come Primolino Capriccio, Ovrano, San Carlo, Vengore. La cucina locale è inoltre legata ai genuini prodotti di questo angolo dell’Astigiano, come ad esempio funghi, tartufi, nocciole, erbe aromatiche e, soprattutto, i pregiati vini DOC locali, ovvero Barbera del Monferrato, Barbera d’Asti, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto e Moscato. I sapori sono quelli genuini che comprendono salami locali, pasta fatta in casa come tajarin o ravilio al pin, a cui seguono piatti di carne del capretto di Langa o di montone arrosto. Mombaldone custodisce gelosamente la ricetta del suo tipico piatto: la morbida e gustosa frittella, a base di farina, uova ed altri ingredienti che vengono tramandati da generazioni e mantenuti segreti. Le golose frittelle sono celebrate a maggio in una sagra dove sono le assolute protagoniste. Nascono come ricetta semplice da realizzare in ogni casa, grazie alla povertà di ingredienti, e sono perfette da accompagnare da un buon vino locale.

Robiola di Roccaverano DOP, prodotto tipico di Mombaldone

La festa tradizionale 
Mombaldone vanta anche un appuntamento con la tradizione, chiamato Historia Montis Baudonis, che si tiene l’ultimo fine settimana d’agosto e dove figuranti in costume fanno rivivere le vicende antiche, rappresentando episodi storici come il matrimonio della marchesina Ilaria Del Carretto, il processo dell’Inquisizione alle streghe di Spigno del 1631, la rievocazione storica della battaglia del 1637 o il passaggio delle truppe di Napoleone del 1799. I turisti che arrivano a visitare il borgo in questo periodo possono godere di atmosfere fuori dal tempo tra taverne dove vengono proposti menu del viandante, botteghe, mostre e un mercatino aleramico, il tutto accompagnato da musiche celtiche e rinascimentali.

Scorcio del centro storico di Mombaldone
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