Passeggiando per le strade di Milano non di rado ci si imbatte in un monumento, un edificio, una scultura che non si conosce. Quando, poi, nell’ammirare una certa attrazione, si scopre che magari è un’opera di un artista famoso, allora cresce la curiosità di cercarne altre. Ecco, allora, un itinerario che porta alla scoperta del museo a cielo aperto, spesso trascurato dai canonici circuiti turistici, dove protagoniste sono statue. C’è il Grande Toscano di Igor Mitoraj, opera in bronzo dello scultore polacco, che arricchisce Piazza del Carmine dal 1984: il suo tratto distintivo si ammira nella sezione di un busto umano in quella che può considerarsi una visione moderna e mutilata di una divinità mitologica. In Via del Senato, davanti all’Archivio di Stato, si trova il Mere Ubu di Joan Mirò, la scultura che il grande maestro surrealista ha donato alla città di Milano nel 1976.
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Ad Indro Montanelli è stato intitolato il Monumento di Vito Torgiani e i giardini che lo ospitano: si tratta di una scultura dorata inaugurata nel 2006 che ritrae il grande giornalista ed intellettuale accoccolato su una pila di giornali, il cappotto con il bavero rialzato, la Lettera 22 sulle gambe lunghe e l’indice puntato sulla macchina da scrivere. Collocato nella centralissima via Brera, di fronte all’Accademia e alla Pinacoteca omonima, nonché alla casa dove a lungo ha abitato, il Grande Cavallo Impennato di Aligi Sassu evidenzia la componente del mito che l’artista riesce a conferire alla scultura quando si sposta dal campo della ceramica o della plastica di piccole dimensioni: è caratterizzata dai preziosismi più ricercati e da un’intonazione quasi lirica. Dello stesso artista anche tre delle quattro statue di Piazza Piemonte: il Ciclista, il Cavallo del mare e Il Dio Pan. La quarta è opera di Salvatore Fiume e rappresenta le Tre Grazie, donata dagli eredi.
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La Torre a Spirale di Arnaldo Pomodoro accoglie gli spettatori del Teatro Strehler in largo Greppi. Si tratta di una scultura in bronzo divenuta uno dei simboli cittadini: rappresenta il divenire, la ricerca continua di elevarsi verso l’alto. Una sorta di cubo che presenta in realtà una fontana da un lato ed una solenne gradinata dall’altro è l’omaggio della città al settimo presidente della Repubblica, Sandro Pertini, firmato dall'architetto Aldo Rossi, che dal 1990 si può osservare all'incrocio tra le vie dello shopping Montenapoleone e Alessandro Manzoni. C’è poi la Mela Reintegrata di Pistoletto, un corpo estraneo incastonato nel piazzale della Stazione Centrale. Candida, mastodontica, con la sua forma piena e il suo profilo stondato, non è stata esente da critiche e commenti poco entusiastici.
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