Quella del bonsai è un'arte. Anzi, è la natura che incontra l’arte. Tecnica centenaria che proviene dall’Oriente, nata in Cina e affinata in Giappone, è la straordinaria disciplina botanica che cura alberi in miniatura, dentro vasi e contenitori scultorei. Non semplici piante, ma opere di arte, ingegno, tecnica e botanica. Che in Italia si sono diffuse anche grazie a ‘pionieri’ di questa passione come Luigi Crespi, che dagli anni ’70 ha cominciato ad importare i bonsai nella sua azienda milanese, divenuta negli anni un punto di riferimento di quest’arte. Ma la ragione per cui vi parliamo di Crespi non è tanto l’offerta dell’azienda, quanto l’idea geniale e sui generis di aprire un Bonsai Museum: il primo museo del bonsai permanente al mondo.
In uno spazio di 600 metri quadrati sono esposte circa 200 piante a rotazione (ognuna ha esigenze specifiche in base al periodo dell’anno). Una collezione viva, che si arricchisce del prestigio di vasi pregiati e un allestimento pensato per esaltare i magnifici esemplari esposti. Il Crespi Bonsai Museum nacque nel 1991, e si trova a pochi chilometri fuori Milano. E’ un luogo per gli appassionati della cultura dei bonsai, ma anche per chi è affascinato dalla botanica in generale. Alcuni dei piccoli alberi si presentano dentro contenitori di pregio, appartenuti ad epoche antiche (Qing, Tokugawa e Meij). Mentre l’allestimento realizzato con cemento, acciaio, vetro e pietra naturale ‘abbraccia’ le piante e diventa parte dell’esposizione stessa. Alcuni degli alberi in esposizione sono stati curati dai più famosi maestri giapponesi, piante secolari sulla cui corteccia è impresso un mondo, un’arte, una cultura.
Il pezzo forte? Un Ficus retusa Linn millenario, regalmente collocato al centro di una pagoda. Inoltre, Daizo Iwasaki, collezionista e presidente onorario della World Bonsai Friendship Federation, ha donato a Luigi Crespi alcuni esemplari di grandissimo valore. Un angolo speciale del museo è la ricostruzione del ‘toko-no-ma’, angolo della casa tradizionale nipponica adibito all’esposizione degli oggetti dal valore spirituale. Non mancano mobili e complementi d’arredo preziosi, che arricchiscono l’allestimento della galleria e la rendono un giardino zen. Come accennato, le opere botaniche vengono esposte secondo rotazione, e questo dona al museo una connotazione ancora più affascinante. L’esposizione è stagionale, e in ogni periodo dell’anno si tinge di colori diversi. Dal 2011 il Crespi Bonsai Museum fa parte del prestigioso circuito dei Grandi Giardini Italiani.
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