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Estate, mostre, Emilia Romagna

Le mostre di fine estate in Emilia Romagna

Dalle mostre del Si Fest ai celebri scatti di Newton, è la fotografia la vera protagonista degli eventi d'arte di fine estate in Emilia Romagna

Adriatic Sea
Ufficio Stampa Si Fest
Olivo Barbieri -  Adriatic Sea (staged), Dancing People, 2015
È incentrata sul confine e il suo superamento l'edizione 2016 del Si Fest, uno dei più importanti festival di fotografia in Italia, le cui mostre rimarranno aperte fino al 25 settembre, nella cornice cittadina di Savignano sul Rubicone. La metafora del confine scelta non a caso in occasione del 25° anniversario della kermesse vuole omaggiare il comune della provincia di Forlì-Cesena in cui la rassegna naque nel 1992, grazie ad un'intuizione del Circolo Fotografico di Savignano e di Lanfranco Colombo. Intitolato Alea Iacta Est, dalla celebre frase pronunciata da Giulio Cesare varcando il fiume Rubicone il 10 Gennaio del 49 a.C., il Festival  si avvale della collaborazione di un comitato artistico composto da autorevoli personalità del mondo della fotografia come Silvia Camporesi, Alessandra Capodacqua, Danilo Montanari e  Luca Panaro.
 
Presso la galleria Ono Arte Contemporanea la mostra “MASAYOSHI Sukita: Icone” ripercorre, attraverso le immagini di tre icone della musica pop, l’arte del ritratto di uno dei più importanti fotografi giapponesi di sempre. Masayoshi Sukita dopo essersi diplomato al “Japan Institute of Photography” comincia a lavorare come fotografo professionista e dalla fine degli anni '60 sviluppa un grande interesse per le sottoculture, che lo porteranno a partecipare al Festival di Woodstock nel 1969. Nel 1970, diventa fotografo freelance e inizia a frequentare assiduamente New York, all’epoca pervasa da una nuova energia che scaturiva dalla sua sottocultura, che mescolava arte, cinema e musica e che ruotava attorno alla figura di Andy Warhol. Ma sarà soprattutto Londra e influire in modo incisivo sulla sua carriera. Proprio a Londra infatti Sukita incontra e fotografa Marc Bolan e il suo gruppo, i T-Rex, considerati da molti come i padri fondatori del glam rock, che poi sarà ripreso e portato alle estreme conseguenze da David Bowie, che Masayoshi Sukita avrà modo di scoprire sempre in quel periodo.
 
La città di Carpi omaggia uno tra i più grandi fotografi di moda di tutti i tempi, con un’esposizione che presenta scatti mai esposti prima in Italia. Sono infatti oltre cinquanta le immagini della mostra Helmut Newton. A gun for hire, selection / Le fotografie per Blumarine 1993 – 1999, un evento che ricostruisce, nella cornice dei Musei di Palazzo dei Pio, la stagione che ha visto il maestro tedesco lavorare per una delle aziende simbolo del comparto tessile di Carpi, ideando campagne di comunicazione che hanno coinvolto icone di femminilità come Carré Otis, Nadja Auermann, Carla Bruni, Monica Bellucci ed Eva Herzigova. Ricordiamo che il titolo “A gun for hire” si riferisce alla grande retrospettiva itinerante, realizzata la prima volta a Montecarlo nel 2005, che illustra in modo puntuale il lavoro di Helmut Newton per il mondo della moda, tra campagne per le griffe più importanti del momento e servizi per le riviste più significative, a partire dagli Anni Sessanta e fino alla data della morte, avvenuta nel 2004. 
 
 
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