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Le fontane più particolari della Toscana

Famose o poco note, ecco alcune delle fontane più belle delle regione

Scorcio di Fonte Gaia
©iStockphoto
Siena, Fonte Gaia
Tanti sono i modi per scoprire la Toscana, sia che si seguano itinerari naturalistici che storici, artistici o gastronomici. Un modo originale potrebbe essere quello di ricercare le fontane più particolari: le opere nate per portare l’acqua all’interno dei centri abitati, infatti, si svelano oggi agli occhi dei visitatori come splendidi monumenti. Ad incominciare da quelle di Firenze dove, tra Madonne, faune e mostri marini spicca anche un porcellino. La Fontana del Porcellino, a due passi da Ponte Vecchio, si trova di fianco alla loggia del Mercato Nuovo. In realtà rappresenta un cinghiale ma in origine, siamo nel 1640, Cosimo II la fece collocare di fronte alla spezieria del Porcellino, su Via Por Santa Maria. Nell’Ottocento venne spostata nella posizione attuale per facilitare la viabilità sulla strada. La caratteristica che rende la Fontana del Porcellino tanto cara ai fiorentini quanto ai turisti è il fatto che, secondo la tradizione popolare, toccarne il naso porti fortuna: anzi, la procedura completa per attirare su di sé la buona forte sarebbe porre una monetina in bocca all’animale dopo averne strofinato il naso. Se la moneta, cadendo, oltrepassa la grata con l’acqua vuol dire che si è fortunati, altrimenti no.

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Vicino Firenze si trova il comune di Bagno a Ripoli nella cui campagna, per l’esattezza nei pressi di Grassina, ha trovato sede un piccolo edificio del Cinquecento chiamato Fonte della Fata Morgana ma conosciuto anche come Casina delle Fate. Una volta vi si poteva ammirare la statua della Fata Morgana scolpita dal Giambologna ma quello che la rende nota è la leggenda secondo la quale l’acqua della fonte avrebbe proprietà magiche facendo tornare giovane chi la beve, e la Casina sarebbe il punto di incontro notturno per ninfe, fate e altri essere incantati. Da Firenze a Siena, per l’esattezza a Piazza del Campo dove si trova Fonte Gaia, una delle più belle fontane della Toscana. Chiamata cosi per la felicità con cui i senesi accolsero l’arrivo dell’acqua in piazza nel 1346, simbolo di ricchezza e potenza, è decorata con statue eseguite da Jacopo della Quercia rappresentanti anche Rea Silva e la Madonna col bambino. Quella in piazza è una copia ottocentesca, ma l’originale si può comunque ammirare nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala.

Spostandosi nella provincia di Grosseto si incontrano Pitigliano e Massa Marittima: il primo è un suggestivo paese arroccato sul tufo dove spicca la Fontana delle Sette cannelle, imponente opera con cinque arcate costruita come complemento dell’Acquedotto Mediceo. A Massa Marittima la Fonte dell’Abbondanza è un’antica fontana pubblica di origine medievale, formata da tre grandi vasche sovrastate da imponenti arcate gotiche e decorata con un particolare affresco che rappresenta l’Albero della Fecondità. 
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