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La Valle del Velino e il borgo di Cittaducale

La natura variegata di una delle valli più belle dell'Appennino fa da cornice al borgo laziale tutto da scoprire

Piazza Principale
©iStockphoto
Cittaducale, Piazza del Popolo
La Valle del Velino è considerata una delle più belle dell’Appennino: si tratta di quel lembo di terra della regione Lazio che si incunea tra Marche, Umbria e Abruzzo, solcato dal fiume Velino e caratterizzato da una natura intatta e splendente capace di regalare affascinanti scenari. E’ infatti un susseguirsi di paesaggi diversi e ricchi di attrattive in ogni stagione dell’anno, dove fanno da padroni colori e profumi diversi. Si passa dalle cime innevate ai boschi e dalle sorgenti di acque naturali alle vallate dal verde intenso fino alle Gole del Velino scavate tra gli alti massi. Tutte bellezze da ammirare in tanti modi diversi, che siano escursioni in montagna, camminate nel bosco, itinerari in mountainbike o picnic sui prati, equitazione o semplicemente passeggiando tra le viuzze dei caratteristici piccoli paesini disseminati nella valle, dove gli abitanti sono sempre ospitali e la gastronomia regala gustose sorprese.

Le Gole del Velino, panorama con l'arcobaleno

Questa affascinante cornice fa da sfondo al borgo di Cittaducale, centro artistico e industriale del reatino, fondato nel 1309. Si deve agli Angioini la nascita di questa località presso il confine settentrionale del Regno di Napoli: il nome è un riferimento al duca di Calabria Roberto, figlio di Carlo lo Zoppo, e l'impianto urbanistico vede il borgo tagliato da un’unica strada principale, quella che oggi è l’attuale Corso Mazzini, sfociante nell’ampia Piazza Centrale. Ancora oggi si ricordano gli Angioini e la fondazione della città con un mese intero di festeggiamenti, conosciuto come Agosto Angioino. Per tutto il periodo è un susseguirsi di eventi e tra le attività più importanti della festa spiccano il Palio dei Quartieri, la sfilata del Corteo storico civitese, la Sagra delle Sagne alla Molenara e la Sagra del Pecorino e della tradizionale Porchetta Civitese e dei Fegatelli, senza tralasciare i festeggiamenti del Patrono di Cittaducale, San Magno.

Piazza del Popolo, cuore di Cittaducale

Visitare il borgo
La visita al bel centro storico di Cittaducale è particolarmente piacevole e suggestiva. Nonostante sia evidente il tipico aspetto medievale, la cittadina ha subito nel corso dei secoli delle modifiche in seguito alle ricostruzioni realizzate a causa del disastroso terremoto del 1703. Fa parte dell’originaria cinta muraria, ancora oggi parzialmente conservata e testimonianza della presenza degli Angioini, Porta Napoli, uno degli accessi principali. Cuore pulsante è Piazza del Popolo, luogo di ritrovo per i Civitesi e i visitatori: qui si affacciano la Cattedrale di Santa Maria del Popolo, la Chiesa di Sant’Agostino e il Palazzo dell’Umanità con la Torre Civica, detta anche Torre dell’Orologio. La Cattedrale si presenta con la sua elegante facciata gotico-romanica, il rosone e l’austero campanile. All’interno è visibile una bellissima Cappella dedicata al Santissimo Sacramento, con doppia cupola, una rotonda all’ingresso e una ovale sull’altare dove è incastonato il tabernacolo. La Chiesa di San’Agostino risale al 1450, con il portone di ingresso che si apre sulla navata laterale e non su quella centrale perché la facciata principale della chiesa non è stata mai completata. Importnte è anche la Chiesa e Monastero delle Monache Benedettine di Santa Caterina d’Alessandria, fondato nel 1327, alla cui parte originale venne aggiunta una seconda ala settecentoesca per ospitare il numero sempre crescente di monache, comprese quelle di clausura. All’interno è presente un museo e una biblioteca, i cui documenti antichi sono stati restaurati dalla Soprintendenza.

Cattedrale di Santa Maria del Popolo, che spicca su Piazza del Popolo

Arrivando a Cittaducale, qualche curva prima di entrare nel paese, si incontra il Santuario della Madonna della Grazie, che ricorda una lacrimazione miracolosa di un’immagine della Madonna avvenuta nel settembre 1964. Costruita nei pressi di una sorgente nel 1613 è la particolare Chiesa di San Vittorino, conosciuta anche come la chiesa sommersa:  ha infatti iniziato a sprofondare a causa dei cedimenti del terreno, e ancora oggi la sorgente sgorga dal pavimento e il ruscello che si è formato scorre placido al suo interno, uscendo dal portale. Da questa chiesa provengono il Battistero e un bassorilievo che raffigura l’Annunciazione, custodite ota nella Cattedrale. La sua costruzione è legata alla leggenda secondo cui il Santo fu martirizzato proprio in quella che oggi si chiama Piana di San Vittorino, presso le Terme di Cotilia, legato per i piedi e lasciato sospeso a testo in giù sopra una sorgente di acqua sulfurea: perse la vita dopo tre giorni a causa delle esalazioni. L’edificio religioso che porta il suo nome, oggi diroccato e senza il tetto,  sorge dove vennero sepolte le sue spoglie prima di essere state spostate ad Amiterno. La chiesa più antica di questo territorio è quella di Santa Maria di Sesto: si trova nella zona archeologica ed una lapide è visibile dal pavimento della Chiesa, quello che gli antichi Romani chiamavano Umbilicus Italiae.

Santuario della Madonna delle Grazie

Cosa vedere nei dintorni
Cittaducale si adagia in una posizione strategica, ideale per scoprire gli interessanti dintorni. E’ possibile visitare sia l’antica Cotilia e il Lago Paterno che Rieti. Nelle vicinanze si possono percorrere numerosi e affascinati sentieri che si snodano tra montagne, valli e boschi dei Monti del Cicolano, ma molto vicino è anche e il gruppo dei Monti Reatini con il noto Monte Terminillo, frequentato tanto di inverno come stazione sciistica che con la bella stagione grazie agli angoli di natura appenninica dall’alto valore ambientale.
Scorcio del Lago di Paterno
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