101 anni fa, precisamente il 9 agosto, uno dei più controversi, celebri e ammirati personaggi della cultura italiana riuscì a realizzare una delle più spettacolari opere di propaganda della storia. Parliamo del Volo su Vienna compiuto da Gabriele d’Annunzio e altri 8 piloti, durante il quale dai loro biplani lanciarono migliaia di volantini tricolore sulla capitale austriaca invitando il popolo a non appoggiare l’Impero Asburgico.
L’impresa fu epica, non solo per la spettacolarità, ma anche perché gli aeroplani dell’epoca difficilmente potevano volare tante ore e sorpassare le Alpi. Dopo un primo tentativo fallito, il secondo riuscì. L’ardito progetto fu concepito, pianificato, e decollò (nel vero senso della parola) in una località vicino a Padova, precisamente a Due Carrare, nella frazione di San Pelagio. Proprio qui, in quello che comunemente viene chiamato Castello di San Pelagio ma che in realtà è una villa veneta - Villa Zaborra Castello - si trova oggi il Museo dell’Aria e dello Spazio. Un luogo votato, come facilmente intuibile, ai velivoli e a tutto ciò che la tecnica, la scienza, la creatività ha ingegnato nel tempo per permettere all’umanità di librarsi nell’aria.
Il percorso si articola tra modelli di aeroplani esposti nel giardino della villla, e diverse sale dedicate a specifiche epoche o eventi. C’è per esempio la sala dedicata a Leonardo da Vinci e ai suoi progetti di macchine volanti. Un’area dedicata alla mongolfiera e al dirigibile, intitolata ai Fratelli Mongolfier. Una dedicata al Draken, un pallone frenato (ovvero vincolato al terreno tramite cavi) impiegato dal mondo militare per l’osservazione aerea. Non manca naturalmente una sala dedicata al Volo su Vienna, dalla quale si può ammirare il campo di volo da cui i velivoli partirono. Inoltre, vi è una fedele ricostruzione della cucina in cui il piano venne messo a punto.
Oltre a diversi velivoli d’epoca e contemporanei, vi sono moderni modelli di astronavi, riproduzioni delle Frecce Tricolori, e una sala dedicata alla prima elicotterista italiana, Maria Concetta Micheli. A completare la visione d’insieme, uno spazio è dedicato agli strumenti utilizzati nel passato per costruire alcuni dei velivoli (torni per eliche, macchine da cucire per dirigibili e paracadute) e alla musica per il volo: molti erano infatti gli spartiti di fine ‘800 dedicati alle imprese aeree, ancora incredibili per l’epoca.