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Pozzo della Cava di Orvieto

La ceramica e le grotte di Orvieto

E' grazie alle grotte del Pozzo della Cava, con il ritrovamento di ben due fornaci, che è stata riscritta la storia della ceramica rinascimentale di Orvieto e del Centro Italia.

Orvieto
Orvieto, nota città umbra, è famosa anche per le sue ceramiche, il cui periodo di maggiore produzione risale al Medioevo. Ancora oggi in città sono attivi molti laboratori che producono ceramiche con decorazioni tradizionali orvietane. Grazie alle grotte del Pozzo della Cava, con il ritrovamento di ben due fornaci, è stata riscritta la storia della ceramica rinascimentale di Orvieto e del Centro Italia. Nel 1985 la scoperta degli ambienti di lavoro, degli utensili, di un laboratorio di maiolica e il ritrovamento della base di una “muffola” (un piccolo forno utilizzato per la terza cottura dei famosissimi “lustri”, prodotti all’inizio del ‘500), ha confermato le ipotesi che volevano Orvieto tra i centri di produzione di ceramica cosiddetta “a riverbero”, famosa per i preziosi riflessi iridescenti color oro e rosso rubino, paragonati a quelli dell’oro e delle pietre preziose. Cosi la città è entrata a pieno titolo tra i pochissimi centri italiani di produzione di ceramica a terzo fuoco. Le grotte del Pozzo della Cava hanno attraversato secoli di storia, subendo nel tempo continue modifiche. Un documento del 1820 resta l’ultima testimonianza ufficiale del pozzo, riscoperto nel 1984 durante i lavori di ristrutturazione; ma solo nel 1996 si è potuto restituire alla struttura la sua completezza originaria. Entrando nel primo locale del percorso si vedono il forno del laboratorio e le ricostruzioni dei manufatti nel loro aspetto originale. Si nota anche la muffola, costruita con mattoni e blocchi di tufo non murati, dove venivano lavorati i prodotti della terza cottura o terzo fuoco. Si tratta della prima ed unica muffola ritrovata in Umbria. Procedendo nella seconda grotta si può scorgere una cavità con la forma dei giacigli delle tombe etrusche (ben visibile il letto su cui veniva adagiata la salma), ma lo scavo centrale fa pensare che sia poi stato trasformato in un follone, un macchinario utilizzato per rendere più compatti i tessuti. Nelle ultime grotte del percorso è possibile osservare una cisterna etrusca per la raccolta di acqua piovana, una necropoli, resti di un insediamento abitativo, di una conceria e persino di un impianto termale. Il complesso archeologico del Pozzo della Cava è una passeggiata inusuale, un tuffo nelle viscere della rupe tra piccoli tesori da scoprire in assoluta libertà, è un luogo in cui passato e presente si fondono e che vale la pena di scoprire. Durante l’anno le grotte del Pozzo della Cava e gli altri spazi (cortile compreso) sono lo scenario di alcuni eventi, quali piccole rappresentazioni medievali, concerti, incontri, percorsi del gusto in collaborazione con Slow Food. Senza dubbio l’evento più importante, divenuto in pochi anni uno degli appuntamenti immancabili del Natale orvietano e salito più di una volta alla ribalta dei media nazionali, è il Presepe nel Pozzo.
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