Ciò che veramente giusitfica una visita a Volterra è il suo Museo Etrusco. Tutto è molto ben organizzato: affittando un'audiocassetta si avrà una spiegazione sufficientemente esaustiva delle varie sale, e la possibilità di distribuire le pause a proprio piacimento permetterà alla fantasia di spaziare libera in un mondo tanto lontano e tuttavia ancora cosi vivo e presente. Numerose stanze sono piene di urne cinerarie che presentano scolpite le scene del viaggio immaginario del defunto verso l'aldilà. Dalle più semplici, ornate solo di fiori e di tralci rampicanti, fino alle piu ricche e complesse, tutte trasmettono questo sentimento profondo e misterioso della continuità tra la vita e la morte.
Una ricostruzione fedele di una tomba tipo aggiunge qualche informazione in più.
Procedendo nella visita si arriva ad una saletta dove è conservata una statuetta dall'aria apparentemente modesta e discreta:un bronzo di 57 centimetri di altezza che rappresenta una figura giovanile nuda, dalla conformazione anatomica surreale.
Una luce soffusa ma sapientemente dosata ne esalta ogni dettaglio. Si è immediatamente catturati dalla perfezione delle proporzioni e dalla sua modernità. Potrebbe verosimilmente essere un'opera di Giacometti. Il ritmo verticale è accentuato dall'allungamento delle braccia che, aderendo al corpo, ne seguono la linea. I tratti del volto sono fortemente individualizzati e modellati con estrema cura.
Ombre della sera, come recita la didascalia, fa ovviamente allusione a questa surreale deformazione, al suo innaturale allungamento simile a quello riscontrabile nelle ombre provocate dal sole al tramonto.
La visita al museo potrebbe anche riservare qualche emozione supplementare del tutto inaspettata: la sensazione di riconoscere nelle varie sculture qualche viso noto, qualche sembiante conosciuto!
Una recente indagine scientifica ha permesso di ricostruire una sorta di identikit del tipo etrusco, desunto dalla comparazione dei tratti somatici delle varie sculture rinvenute in piu parti e risalenti ad epoche diverse. Dalla sovrapposizone di tale immagine a quella di persone viventi che sisono per cosi dire prestate al gioco, sono scaturite somiglianze sorprendenti. Tutto combaciava alla perfezione. Al di là delle ipotesi e delle leggende create intorno ad Ombre della sera, resta il fatto che la statuetta sia stata rinvenuta nella campagna di Volterra, magari nelle vicinanze di quello stesso casale, dove abbiamo deciso di installarci per qualche giorno. Ecco l'idea: recuperare quel filo invisibile che unisce il presente al paassato, che annulla le distanze, che dà un significato profondo al termine natura. In fondo questo dovrebbe essere lo scopo, il senso stesso del viaggiare: far in modo che scatti la molla che dà inizio ad un altro viaggio, quello della mente, della curiosità, del sapere, della cultura. Un breve soggiorno a Volterra potrebbe trasformarsi in un lungo, appassionante viaggio nella civiltà etrusca e se questo può realizzarsi con poca spesa e a due passi da casa, tanto meglio, visto i tempi che corrono!