Nel museo dedicato ad un grande personaggio storico ci si aspetta di trovare una ricostruzione della sua vita e delle sue opere, oggetti e memorabilia, magari ricostruzioni del contesto in cui è nato e vissuto. E naturalmente un excursus sulle ragioni che lo hanno reso immortale. Ma il Museo Galileo di Firenze fa di più, e offre una vera e propria ‘chicca’ ai suoi visitatori: il dito medio del grande scienziato.
Le reliquie hanno sempre un che di grottesco, ma il dito medio, considerate le travagliate vicende che l’astronomo-martire dovette affrontare, appare quasi una cinica rivalsa. Galileo Galilei è sepolto all’interno di una cripta nella Basilica di Santa Croce, e con lui celebri personaggi della scienza e della cultura (Michelangelo, Foscolo, Alfieri, Machiavelli, tra gli altri). Ma in questo luogo d’onore arrivò dopo ulteriori vicissitudini, che lo videro protagonista anche da defunto. Quando egli morì infatti dovette essere seppellito in una piccola cappella con i novizi, perché eretico e mal visto dall'autorità ecclesiastica anche da defunto. Solo un secolo dopo la Chiesa permise alle spoglie di essere traslate nel monumento funebre fatto erigere a Santa Croce grazie all’iniziativa di un suo discepolo prediletto, Vincenzo Viviani.
Durante la traslazione dalla salma di Galileo vennero prelevate 3 dita, una vertebra e un dente. Di alcune di queste reliquie si è persa traccia nei secoli (sarebbero però state ritrovare da collezionisti nel 2009) mentre la vertebra si trova all’università di Padova da allora. Mentre il dito medio è oggi visibile all’interno di una teca in vetro e marmo, all’interno del museo dedicato al genio toscano. Gli altri reperti celebrano invece Galileo Galilei come eroe e martire della scienza attraverso l’arte. Mentre intere sale sono naturalmente dedicate alle scoperte, agli strumenti, alle collezioni di Galileo e dei suoi contemporanei.