Li chiamavano Angeli del fango, un vero e proprio esercito di volontari di ogni età, che giunsero in soccorso a Firenze da ogni parte della Toscana, d’Italia, d’Europa e del Mondo, durante la grande alluvione del 1966: la loro storia ebbe inizio il 4 novembre di quell’anno, quando l’Arno ruppe gli argini e inondò senza pietà case, strade, chiese e musei. A battezzarli così fu il giornalista Giovanni Grazzini e mai nome fu più azzeccato: gli Angeli del Fango portarono infatti con sé un po’ della propria esperienza e professionalità, della propria volontà e forza, del proprio spirito di adattamento e soprattutto vissero per mesi e mesi in condizioni disagiate, lottando con fango e acqua, lavorando continuamente per restituire vita e arte alla Culla del Rinascimento.
Quest’anno, precisamente il 4 novembre 2016 in occasione del 50° anniversario dell’alluvione di Firenze, il capoluogo toscano vuole ringraziare gli Angeli del fango che saranno in città nei giorni delle celebrazioni, ai quali verrà riservata un’accoglienza particolare grazie al progetto “Firenze Convention & Visitors Bureau” (info: www.florencecongressbooking.com).
Ancora oggi questi angeli ricordano infatti con orgoglio la loro presenza sul posto, soddisfatti di aver contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico della Città di Firenze, patrimonio culturale del mondo intero, e sono pronti a testimoniare e a tramandare la loro esperienza alle generazioni future.
Ma non si fermano qui le iniziative organizzate per questo storico anniversario: obiettivo di Firenze 2016 è infatti promuovere per il 50esimo anniversario dell’alluvione del 1966 una raccolta di materiali, attività di ricerca, progetti-intervento, iniziative imprenditoriali ed eventi che consentano di ricavare dall’esperienza dell’alluvione del ’66 concreti risultati per la prevenzione di futuri eventi calamitosi, migliori prassi per la protezione delle persone, dei beni culturali, economici e ambientali.
Si prevede di completare la raccolta di documentazione, immagini, memorie dell’alluvione del 1966, la sua catalogazione e digitalizzazione. Il ricordo dei protagonisti degli eventi: Bargellini, Casamassima, Baldini … Anche l’allestimento di un museo diffuso nella città, orientato alla memoria, ma anche ad una educazione al rapporto della città con il suo fiume. Una attività specifica è inoltre rivolta alle scuole, con una specifica formazione dei docenti e l’offerta di percorsi didattici sia on line che in presenza.
E poi ancora, musica, convegni, spettacoli teatrali e un calendario fitto di eventi di diverso tipo, tutti consultabili al sito ufficiale Firenze 2016.