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Firenze Corridoio Vasariano

Firenze, alla scoperta del Corridoio Vasariano

In attesa della sua annunciata riapertura, alcune informazioni sulla straordinaria opera architettonica fiorentina

Corridoio Vasariano
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Parte del Corridoio Vasariano
Non è esattamente una ‘gemma nascosta’ di Firenze. Anzi, è piuttosto famoso, in Italia e nel mondo. Eppure non tutti conoscono la storia, i dettagli, le vicende legate al Corridoio Vasariano, straordinaria opera architettonica fiorentina, attualmente in fase di restauro. Chiuso dal 2016 per questioni di sicurezza, riaprirà nel 2021, rinnovato e finalmente accessibile al pubblico nella sua interezza – fino ad oggi solo alcune parti erano accessibili mentre altre venivano riservate a visite istituzionali. Un vero e proprio ‘regalo’ a Firenze, che riavrà presto non solo una delle opere più stupefacenti che il rinascimento le abbia lasciato, ma anche una nuova prospettiva per ammirare la città stessa e apprezzarne ancora di più la bellezza. Perché il Corridoio Vasariano permette, in alcuni punti, di osservare il capoluogo fiorentino dall’alto, con una visuale insolita che dà sui tetti rossi e sui pittoreschi edifici d’Oltrarno.

Per chi non lo sapesse, il Corridoio Vasariano è un camminamento sopraelevato che prende il nome dal suo architetto, Giorgio Vasari, ed è stato realizzato per volere del duca Cosimo de’ Medici nel 1565, in soli 5 mesi. Il motivo? La sicurezza dei nobili, in particolare del figlio Francesco e della moglie Giovanna d’Austria. Proprio in concomitanza con le loro nozze venne commissionata l’opera. In pratica, il corridoio permetteva di raggiungere il palazzo del governo e la dimora dei granduchi senza doversi mescolare al popolo, non solo per motivi di ‘schizzinosità’. All’epoca infatti, l’appoggio della popolazione al granducato – la Repubblica fiorentina era da poco stata abolita – non era scontata. Per ovviare ad ogni pericolo, si decise di realizzare un corridoio che collegasse Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi, costeggiando il Lungarno, attraversando Ponte Vecchio, passando quindi per la Chiesa di Santa Felicita (dove permetteva ai granduchi di assistere alle funzioni religiose su un balcone con inferriate), percorrendo infine il Giardino di Boboli.

Un percorso di quasi 1 chilometro che, all’epoca, cambiò non poco i connotati della città. Ponte Vecchio, per esempio, era la cornice del mercato della carne: solo in seguito alla costruzione del corridoio sopraelevato divenne il luogo preposto agli orafi, per non infastidire i granduchi con cattivi odori. Il Lungarno aveva tutto un altro aspetto, naturalmente, e solo una torre, la Torre dei Mannelli, testimonia l’antica presenza di edifici medievali (la famiglia proprietaria si oppose, vincendo, all’abbattimento della torretta). Si dice che il Corridoio Vasariano fu risparmiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale perché Hitler se ne innamorò, e decise di risparmiarlo. In quell’epoca, fu l’unico ponte fiorentino a rimanere in uso, e spesso i partigiani se ne servirono per attaccare alle spalle i nemici che presidiavano la sponda nord dell’Arno. 
 
Fino a prima del restauro la parte visibile al pubblico corrispondeva a quella inglobata negli Uffizi, divenuta la Galleria dei ritratti. Con la nuova versione del 2021 saranno esposte qui statue e non dipinti, di modo da poter sfruttare la luce naturale senza temere per la conservazione delle opere. Il percorso, climatizzato, con nuova illuminazione e messo in sicurezza, sarà percorribile nella sua interezza (a partire dagli Uffizi) e ridonerà a fiorentini e visitatori una vera perla dell’architettura e dell’arte. 
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