
Contenitori di vetro ©Museo del Vetro di Empoli
La sua storia ha inizio con l’antica Emporium o Empolis, probabile insediamento ligure sorto trecento anni prima di Cristo, nel luogo dove ora si trova Empoli Vecchio che si colloca a poca distanza dalla città odierna. Dopo un periodo romano la città, intono al V secolo, si è sviluppata intorno alla Pieve, è diventata feudo dei Conti Guidi ed ha ospitato il parlamento ghibellino capitanato da Farinata degli Uberti, come racconta Dante nel X canto dell’Inferno. Non a caso il cuore cittadino si sviluppa proprio intorno a Piazza Farinata degli Uberti, circondata da portici ed abbellita da una fontana risalente ai primi dell’Ottocento. E’ qui che si affacciano gli edifici più importanti, come la Collegiata di Sant’Andrea, che colpisce subito per la bellezza della facciata dai marmi bianchi e verdi esponendo un romanico stile fiorentino. Le decorazioni dalle geometriche forme e le tante arcate rendono la Collegiata ancor più suggestiva, unica nel suo genere. All’interno sono custodite opere d’arte di inestimabile valore, come il trittico di Lorenzo di Bicci, la Madonna dei Buglioni nella Cappella della Concezione e l’affresco di Raffaello Botticini. Tra i tanti tesori vi si può ammirare anche il miracoloso e famoso crocifisso ligneo che fece cessare l’epidemia di peste che scoppiò nella città nel 1399. Imperdibile anche il Museo della Collegiata, uno di più antichi musei ecclesiastici, fondato nel 1859 ed arricchito mano mano da lasciti acquisiti con opere di Bicci di Lorenzo, del Rossellino, de Pontomro, di Tino da Camaino, di Masolino da Panicale. Particolarmente belli anche il battistero con un fonte battesimale di ispirazione donatelliana e il chiostro.

Interno della Collegiata di Sant'Andrea / ©Di I, Sailko, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons
Altro monumento che arricchisce la piazza è il Palazzo Ghibellino, nel quale si costituì nel 1260 il parlamento e diventato quindi uno degli edifici storici più importanti della città. Rifatto nel 1600, vanto un bel cortile dal punto di vista architettonico ed al suo interno ospita il Museo Civico di Paleontologia, dove sono esposti tantissimi fossili e rocce che documentano la storia della Terra da scoprire tramite un percorso tattico-sensoriale che incanta grandi e piccoli. Palazzo Pretorio, già sede comunale e vicariale, conserva dell’antica bellezza solo il portone di legno chiodato risalente al 1497: qui si può ammirare una collezione permanente di conchiglie, minerali e fossili. Non distante si trova la Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, costruita verso la metà del 1300 a tre navate, che custodiva affreschi dello Starnino e di Masolino da Panicale di cui restano, purtroppo, pochi frammenti perché rovinati nel corso del Settecento, ma che ospita comunque altri pregevoli dipinti seicenteschi. Tra gli altri luoghi da visitare il Museo Casa di Ferruccio Busoni, nato negli anni Sessanta ad opera del Comune di Empoli, che raccoglie documenti e materiali di grande interesse storico e musicale come manoscritti rari, libretti originali, lettere autografe, foto d’epoca, e la Galleria d’Arte Moderna collocata al primo piano del palazzo comunale che espone oltre 150 opere.

Sala del Museo Casa Busoni / © Centro Busoni
Tappa obbligata anche la casa di Jacopo Pontormo, grande artista e pioniere del Manierismo che ha fatto la storia dell’arte Empolese. Al suo interno sono esposti oggetti e opere tra cui i disegni e le tavole di studio, il suo diario e una installazione multimediale che aiuta a capire il percorso artistico del grande maestro. Pochi passi separano l’edificio dalla Chiesa di San Michele dove sono custodite due sue importanti opere del Cinquecento raffiguranti San Michele Arcangelo e San Giovanni Evangelista. Discorso a parte merita il Museo del Vetro, dove viene raccontata la lunga tradizione della lavorazione del vetro in tutto l’Empolese. Ospitato nell’antico Magazzino del Sale, costruito nella seconda metà del XIV secolo nel centro di Empoli e utilizzato per stivare e distribuire il sale proveniente dalle saline di Volterra, il museo documenta la storia dell’attività vetraria empolese e gli effetti che essa ha portato nel contesto economico, urbanistico, sociale della città. Grazie alle ricostruzioni d’ambiente, video e documentari storici ogni visitatore può seguire un proprio percorso per capire il processo produttivo e le fasi di lavorazione dei vari oggetti come fiaschi, damigiane, recipienti e strumenti per la vinificazione e l’imbottigliamento del vino e dell’olio, prodotti in grandi quantità a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
