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Rivoluzione Russa, mostre, Italia

2 mostre sui 100 anni della Rivoluzione Russa

L'Italia celebra il centenario della Rivoluzione d'Ottobre con 2 importanti mostre 

Wassily Kandinsky
Ufficio Stampa Mambo
Wassily Kandinsky - Su bianco (I), 1920
La Rivoluzione d'Ottobre e la conseguente “esplosione culturale” che mutò i canoni espressivi precedenti, dal teatro (Cechov, Mejerchol’d, Stanislavskij) alla musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), dal balletto (Djagilev) alla fotografia (Rodcenko), alle arti figurative, sono al centro di una grande mostra allestita a partire da oggi negli spazi di Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia. È la mostra La Rivoluzione Russa. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922) che curata da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri resterà aperta al pubblico fino al prossimo 25 marzo. Il percorso espositivo che presenta una sequenza di 100 opere emblematiche, ma anche assai poco viste in Italia, vuole essere l’insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. 
 
Gli effetti della Rivoluzione Russa sulle opere degli artisti dell'Unione Sovietica sono al centro dell'importante mostra Revolutija: da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo che rimarrà aperta al Mambo fino al 13 maggio 2018. Le avanguardie russe precedettero, infatti, la rivoluzione di ottobre del 1917, ne furono coinvolte e per un decennio ne condivisero ed esaltarono le idee. Gli artisti russi però non si accontentarono di accogliere le nuove esperienze occidentali, ma cercarono di svolgerle ulteriormente e originalmente. La mostra intende mettere in luce quante e quali, e così diverse tra loro, arti nacquero in Russia tra i primi del Novecento e la fine degli anni ’30.
 
 
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