Deruta, in provincia di Perugia, è celebre per le sue ceramiche, la cui produzione e lavorazione artistica era famosa già nel Medioevo ed oggi è una delle più importanti in Italia. E proprio legata alle ceramiche è anche una delle attrazioni che vale la pena scoprire, ovvero il Santuario della Madonna dei Bagni, conosciuto anche come Madonna del Bagno. Centinaia di mattonelle in ceramica decorata a mano, infatti, sono state murate nelle pareti della chiesetta come ex voto per le grazie ricevute. Il Santuario si trova in località Casalina, a meno di 5 chilometri da Deruta, e venne fondato nel corso del Seicento. Nacque a fianco di una sorgente d’acqua sulfurea e, secondo la leggenda, fu grazie ad un evento prodigioso.
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Nel 1643 un frate francescano, passando per un sentiero di Colle del Bagno, scorse a terra una tazzina utilizzata dai viandanti per dissetarsi alle fontane o ai ruscelli. Nel fondo c’era dipinta una piccola immagine della Vergine col Bambino così, mosso da devozione, la raccolse e la collocò tra i due rami di una quercia ancora giovane perché l’immagine sacra fosse riverita dai passanti. Col tempo, però, della tazza rimane solo l’interno con l’immagine sacra. Ne 1657 il mercante Cristofano di Casalina la trovò e, mosso da fede profonda mista a disperazione per lo stato di salute in cui riversava la moglie gravemente malata, si raccomandò alla Madonna. L’uomo sperimentò il potere taumaturgico della Sacra Immagine poichè, non appena fece ritorno a casa, trovò la moglie completamente guarita. Con la diffusione della notizia del miracolo prese il via il culto della piccolissima immagine della Madonna detta "del bagno" dal nome del luogo in cui avvenne il primo prodigio, Colle del Bagno, e venne costruita una piccolissima cappella che racchiudeva la quercia e l'immagine sacra.
E’ una deliziosa chiesetta perfettamente inserita nel fondo rustico circostante, il cui interno, a pianta rettangolare e a tre navate, è completamente soffittato a volta. Un notevole esempio di arte barocca è l’altare maggiore, interamente dorato e formato da una parte in legno e una parte in stucco. Il patrimonio delle formelle votive che ne caratterizza l’insieme è conservato all’interno del santuario, murato alle pareti: sono 700, tutte in ceramica, e ricoprono un arco di tempo di 350 anni in cui sono ricostruite le vicende sociali e culturali della popolazione locale. Si tratta di uno straordinario esempio dell’antichissima arte della ceramica la cui presenza sarebbe andata persa se non ci fosse stato il culto della Madonna dei Bagni.