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Cagliari monumenti da vedere Chiesa di San Saturnino

Cosa nasconde la chiesa più antica di Cagliari

E’ dedicata al Patrono della città la Basilica di San Saturnino che, con la necropoli adiacente, è uno dei più antichi complessi paleocristiani della Sardegna.

Cagliari chiesa<br>
©Wikipedia
Cagliari, complesso di San Saturnino
Città allegra e scoppiettante di iniziative, vivace e mondana, Cagliari custodisce tesori di grande valore ma poco spesso è presa in considerazione durante i tour nelle città d’arte italiane, per il semplice fatto che è raggiungibile solo via mare o via area e non è adatta, quindi, al classico turismo mordi e fuggi. Meglio per chi si voglia dedicare del tempo in tranquillità a scoprire le straordinarie testimonianze storico artistiche di una delle candidate a Capitale della Cultura 2019. Nel quartiere Villanova, in Piazza San Cosimo, si erge nella sua magnificenza la Chiesa dedicata al Santo Patrono, San Saturnino, un complesso paleocristiano risalente al V secolo in stile bizantino che comprende anche l’adiacente necropoli cristiana, dove sono state ritrovate sepolture di età romanica e bizantina.

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Si tratta della chiesa più antica della città, la cui prima menzione risale al 533-34: sarebbe sorta come martyrium del martire cagliaritano Saturnino, decapitato per non aver voluto rinnegare la sua fede cristiana e protagonista, quindi, di una struggente Passione nonché di varie leggende che lo vogliono anche di origini africane. Nel 1089 il giudice di Cagliari fece dono della basilica ai monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia che vi istituirono la sede del priorato sardo dell'Ordine e ne ristrutturarono la chiesa, secondo modi protoromanici, cosi come altri restauri avvennero nel corso dei secoli successivi. L'impianto originario era quello di una chiesa altomedioevale cruciforme, a pianta centrale con quattro bracci uguali e corpo centrale cupolato. Di questa fabbrica rimangono il corpo cupolato e residui dell'abside a scarsella quadrangolare.

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Durante il periodo dei monaci benedettini fu mantenuto il corpo centrale e furono riedificati i quattro bracci, di cui resta integro solo quello orientale, a tre navate e abside, con paramento in calcare di Bonaria. La navata mediana ha volta a botte impostata su cornice e scandita da sottarchi, mentre le navatelle hanno volte a crociera in cantonetti. La facciata occidentale, semicrollata, presenta la divisione in tre specchi. I due specchi laterali conservano i portali architravati e sormontati da lunette a tutto sesto. Il complesso risulta essere uno dei complessi paleocristiani più significativi del bacino del Mediterraneo ed aiuta a comprendere la personalità storica di San Saturnino di Cagliari, spesso nebulosa e oscura. Con questo monumento fuori dal comune la città di Cagliari ne ricorda la gloria e ne celebra i fasti, aggiungendo alle varie leggende intorno a San Saturnino e alla devozione per il martire un tocco di rara bellezza per quel che riguarda l’architettura religiosa.

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