Sono numerosi i Palazzi storici di Cesena degni di essere ammirati. Tanto che, lo scorso anno, è stata dedicata loro una mostra fotografica che ha fornito lo spunto per un inconsueto itinerario alla scoperta dei palazzi cittadini più o meno noti. Tra le immagini in esposizione spiccava quella del seicentesco Palazzo Ghini, che si trova al centro, in una zona dove sono stati ritrovati diversi resti archeologici tra cui alcuni reperti di abitazioni romane del I secolo. Fu nel 1654 che la Famiglia Ghini acquistò dei terreni per trasferirsi in città e il palazzo per essa edificato sorse su un progetto di Pier Mattia Angeloni. Nell’Ottocento, però, con la decisione di Monsignor Ghino Ghini il palazzo venne usato come residenza ecclesiastica, scopo che assolve tutt’ora.
Leggi anche: CESENA, COSA SI SCOPRE SUL COLLE DELL'ABBAZIA
Si presenta in un’armoniosa proporzione, con una facciata intonacata molto sobria scandita da mattoni a vista su cui spiccano le quattro file di finestre ed il portale centrale. Particolari e ad effetto gli spigoli, rivestiti in pietra d’Istria. Monumentale è anche lo scalone d'accesso con rampe parallele, cosi come le pareti e i soffitti riccamente decorati da affreschi classicheggianti e di tendenza vagamente rinascimentale. Le pareti si distinguono per il susseguirsi di toni ocra, oro, marrone, azzurro e grigio e sono caratterizzate da una sorta di nicchie rettangolari inquadrate tra pilastri ionici. Tutto questo dà al visitatore un’idea di movimento che evita la staticità. Lo scalone, con una balaustra che si alterna a logge con volte a botte e soffitti a cassettoni, porta al piano nobile. Qui si trova una volta dove è simulata una cupola con al centro un ovale in cui è dipinto Il Trionfo di Venere.
Leggi anche: CESENA: NEL DUOMO I TESORI DI CORRADO GIAQUINTO
Il Salone d’onore, ovvero la grande sala del piano nobile, presenta pareti affrescate con originali e complesse prospettive per la maggior parte bicromatiche. Esse tendono a concludersi nel soffitto con una balaustra allusiva, in un alternanza di logge con soffitto a volte e parapetti che recano in alto raccordi angolari con angioletti. A lora volta gli angioletti portano dei medaglioni con rappresentazioni allegoriche di Poesia, Scultura, Musica, Pittura, mentre al centro della volta è raffigurato il Trionfo della Virtù. Nel palazzo si trovano anche tredici dipinti realizzati da Giacomo Bolognini, affrescati tra il 1719 e il 1721. Opere che si possono ammirare grazie anche agli eventi che si tengono nell’edificio, tra cui concerti di musica classica.