Difficile immaginare cosa ci si troverà di fronte varcando la soglia della Necropoli della Banditaccia, la più imponente testimonianza dell’architettura funeraria etrusca e probabilmente una delle più monumentali dell’area mediterranea, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2004. Chilometri di percorso immerso nella natura, tra tombe e mausolei che sono diventate un tutt’uno con il verde circostante, e che evoca le emozioni dei più noti siti maya in Messico, o dei templi khmer in Cambogia.

Nella necropoli di Cerveteri, a pochi chilometri da Roma, si respira quel misto di magia e solennità tipico dei luoghi funerari antichi, mescolato ad una affascinante sensazione di vita che le piante, i muschi, gli alberi tutt’attorno infondono al posto. Circa 400 ettari di estensione, di cui solo circa 10 ettari visitabili, la necropoli della Banditaccia sorge su un’altura, una sorta di altopiano, ed è composta di sepolcri ed elementi funerari risalenti ad epoche diverse, realizzati con stili differenti.


Nella necropoli di Cerveteri, a pochi chilometri da Roma, si respira quel misto di magia e solennità tipico dei luoghi funerari antichi, mescolato ad una affascinante sensazione di vita che le piante, i muschi, gli alberi tutt’attorno infondono al posto. Circa 400 ettari di estensione, di cui solo circa 10 ettari visitabili, la necropoli della Banditaccia sorge su un’altura, una sorta di altopiano, ed è composta di sepolcri ed elementi funerari risalenti ad epoche diverse, realizzati con stili differenti.

Vi sono per esempio le più antiche tombe villanoviane, risalenti ad un periodo che va dal IX secolo a.C. all’VII secolo a.C., dalla caratteristica conformazione a pozzetto, semplici costruzioni in cui venivano conservate le ceneri del defunto. Dal VII secolo a.C. in poi cominciano a sorgere i grandi tumuli monumentali, che nei secoli diventano sempre più raffinati dal punto di vista architettonico e decorativo. Le tombe a tumulo sono strutture tufacee circolari, che riproducono l’abitazione del defunto, cosa che ha permesso agli archeologi di scoprire molti aspetti della vita domestica etrusca. Appartengono invece al V secolo a.C. le cosiddette tombe a dado, allineate l’una all’altra lungo i viali sepolcrali.
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Molte delle tombe presenti nella necropoli erano veri e propri monumenti che le famiglie aristocratiche erigevano per i propri cari, e in esse sono stati ritrovati numerosi elementi di valore come vasellame, statuette in bronzo, metalli preziosi, gioielli, ma anche oggetti di uso comune. Gli interni delle tombe visitabili sono suggestivi e restituiscono un’immagine di quotidianità nel mondo etrusco che raramente si ha l’occasione di contemplare. La Necropoli della Banditaccia si può visitare tutti i giorni, per maggiori informazioni questo è il sito ufficiale.