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Caorle, itinerari tra cultura e delizie tipiche venete

L'antico borgo di pescatori offre esperienze sensoriali da vivere e gustare

Duomo e campanile
©iStockphoto
Duomo e Campanile di Caorle
Le località balneari durante la stagione fredda hanno un fascino diverso che ammalia i visitatori più esigenti, coloro che non hanno voglia di rimanere intrappolati nel caos e nello stress ma che, al contrario, desiderano godere dei ritmi lenti e tranquilli per scoprire angoli celati e peculiarità non sempre prese in considerazione. E’ il caso di Caorle, località non lontana da Venezia, affacciata sulla Laguna tra Eraclea e Bibione ed inserita nei Borghi storici marinari d’Italia. Oltre al fatto di essere una rinomata destinazione di mare grazie anche ai riconoscimenti di Bandiera Blu e Spighe Verdi, Caorle vanta una propria identità culinaria ben definita che la fanno scoprire da appassionati gourmet. La sua cultura enogastronomica, infatti, propone diverse specialità che si possono gustare durante tutto il corso dell’anno, promosse da un progetto chiamato Gusta Caorle che guida alla scoperta di ricette tipiche, itinerari gourmet, ristoranti ed eventi a tema dedicati ai sapori del litorale.

Ecco come la cucina diventa uno dei motivi che attraggono buongustai e non solo, pronti a scoprire le specialità di mare come quelle di terra ispirate alla tradizione contadina. Qui piatti e prodotti tipici diventano protagonisti di vere e proprie esperienze sensoriali, con il pescato freschissimo re indiscusso della cucina caorlotta: moscardino, canestrello bianco, vongole di mare bio dal mare ma anche riso superfino, miele di barena, formaggio Montasio DOP, la birra artigianale e i vini locali per chi preferisce i prodotti dell’entroterra. Scopriamo quali sono le cose da non perdere a Caorle.

Mercato Ittico
Il visitatore più curioso può vivere esperienza fuori dal comune recandosi allo storico Mercato Ittico Comunale, adiacente al porto peschereccio, dove il pesce di acquista all’asta con l’offerta più alta. I pescatori portano avanti le tradizioni di una volta e, dopo aver venduto il pescato, è possibile conoscere di più su questo mestiere mentre sistemano le imbarcazioni e le reti da pesca, immergendosi in una realtà fuori dai canonici itinerari.

Esperienze gastronomiche
L’esperienza gastronomica da provare è quella del tour del Porto Peschereccio seguito dalla degustazione dei tipici cicchetti nel vicino Bacaro. In alternativa il Tour aperitivo caorlotto, che facendo tappa nei locali aderenti consente di scoprire il borgo e le sue prelibatezze accompagnate da un buon bicchiere di vino. Per i più intraprendenti non può mancare il pescaturismo, ovvero la possibilità di salire a bordo di un peschereccio, visitare la laguna e i Casoni, le tipiche strutture in legno e canna palustre che ospitavano i pescatori e le loro famiglie durante il periodo della pesca in laguna. A conquistare anche i palati più difficili ci pensa un tipico Menu Caorlotto, da provare nei caratteristici ristoranti del borgo: imperdibili i classici spaghetti alle vongole, i moscardini in umido con la polenta, il risotto con i canestrelli bianchi, le Sarde in Saor, i bigoli in salsa o le grigliate di pesce.
 
Gli eventi
Grazie a Gusta Caorle è possibile conoscere e partecipare ai numerosi eventi enogastronomici organizzati nella località. L’ultimo fine settimana di maggio ritorna Gusta La Cinquecento, appuntamento organizzato in occasione della regata velica “La Cinquecento” che ospita anche Sardee in Grea, competizione gastronomica in cui pescatori, velisti e curiosi si sfidano nel cucinare la miglior sardina alla griglia. A fine estate, invece, La Festa del Pesce riscopre il piacere di degustare il pesce fresco del litorale in riva al mare. Da non perdere anche altri eventi come lo Street Wine, la Chocofest, il Caorle Street Festival. Scopri di più sulla Festa del Pesce di Caorle


Passeggiata nella storia
Anche per quel che riguarda la sua storia Caorle è unica nel suo genere, con la fondazione che, dal I secolo ad oggi, è sempre stata legata alla pesca e all’attività portuale. Di origini romane, il nome deriva dal latino Caprulae in riferimento alle capre selvatiche che la popolavano anticamente. Con  la caduta dell’Impero Romano divenne una delle città più importanti del litorale, giocando anche un ruolo decisivo alla fondazione di Venezia. Grazie alla felice posizione e allo spopolamento dell’entroterra in seguito alle invasioni barbariche, nel corso dei secoli la cittadina crebbe di importanza, fornendo navi e marinai alla flotta veneziana e diventando anche sede vescovile e distretto del podestà. Con la caduta della Repubblica Serenissima inizia anche il declino di Caorle, cadendo sotto il dominio di Napoleone prima e degli Asburgo dopo. Dopo le guerre mondiali la città ricomincia una nuova vita legata all’economia turistica che, in poco tempo, la lancia nel firmamento delle località più gettonate del litorale. Per non perdersi nulla delle attrazioni di Caorle segui questo itinerario, perfetto anche per coppie di innamorati


Il Duomo 
Il millenario duomo è dedicato a Santo Stefano Protomartire e risale al 1038. L’interno è stato edificato con la caratteristica austerità e rigore dello stile romanico e custodisce opere di notevole interesse come “l’Ultima Cena“, attribuita al veneziano Gregorio Lazzarini, maestro del Tiepolo; la “Pala d’Oro”, donata alla città da Caterina Cornaro, Regina di Cipro, come ringraziamento ai pescatori locali che la salvarono durante un naufragio nel 1490, ed una piccola “Pietà” in legno dorato. Adiacente alla chiesa c’è un museo parrocchiale ricavato nell’ex cappella vescovile, che ospita 6 tavole del XIV secolo raffiguranti gli apostoli. Tradizione vuole che il “Reliquiario del Prezioso Sangue” contenga la terra sopra la quale passò Gesù sanguinante, cosi come quello di Santo Stefano contenga il cranio del martire.

Il Campanile
Costruito contemporaneamente al Duomo, è anch’esso in stile romanico, di forma cilindrica e sormontato da una cuspide conica. Appare maestoso accogliendo il visitatore quasi ammiccante e, insieme al Duomo, è il simbolo indiscusso della città. Originariamente veniva usato come torre di avvistamento, grazie anche all’altezza di 48 metri. La posizione rispetto al mare, infatti, rende plausibile la costruzione di una torre di vedetta che potesse consentire di vedere in anticipo possibili invasori come sono stati pirati e popolazioni straniere.


Il Santuario della Madonna dell’Angelo
Da tempo immemorabile sulla riva del mare sorgeva una chiesa dedicata all’Arcangelo San Michele, ancora oggi luogo considerato come il più suggestivo e significativo per la città, da cui è nato il Santuario. Edificato nel XVII, trae le sue origini da una leggenda che narra di alcuni pescatori che, mentre gettavano le loro reti, trovarono la statua della Vergine che galleggiava sul mare.
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