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Dinosauro Venezia museo Fontego dei Turchi

C'è un dinosauro a Venezia (e anche un coccodrillo)

Un importante edificio lagunare espone due particolari ospiti preistorici

Fondaco dei Turchi
istockphotos
Fontego dei Turchi
I turisti in visita a Venezia hanno la possibilità di ammirare alcuni scorci unici al mondo. Il Ponte di Rialto, Piazza San Marco, il Canal Grande, le opere di Tintoretto e Canaletto. E, accanto ad essi, inaspettatamente, un dinosauro e il coccodrillo più grande del mondo. Ebbene sì, non ci si aspetta questi due speciali protagonisti nella città lagunare, e invece ci sono, e sono una vera ‘chicca’ per chi ama i percorsi meno battuti dalla folla. Se è la Venezia più solitaria che ti interessa, puoi approfondire con l'itinerario di TuttiGusti " L’isola bella e solitaria": ecco dove bighellonare senza turisti tra chiese, giardini inaspettati, concerie e ostelli
 
Il dinosauro è un Ouranosaurus nigeriensis, ed è finito a Venezia perché un archeologo di origini lagunari, Giancarlo Ligabue, lo scoprì durante una spedizione nel deserto del Niger. Risale al Cretaceo inferiore, ha circa 110 milioni di anni, ed è uno dei meglio conservati di questo tipo di dinosauri caratterizzati da una sorta di ‘cresta’ lungo la spina dorsale. E’ lungo ben 7 metri. Accanto a lui, si trova lo scheletro, anzi, il teschio, di un esemplare del più grande coccodrillo della storia, un Sarchosuchus imperator, anch’esso vissuto nel Cretaceo. Entrambi gli scheletri di queste bestie preistoriche si trovano dentro la sala dedicata alla collezione Ligabue, ospitata all’interno di uno dei palazzi più belli, famosi e importanti di Venezia: Fontego dei Turchi (o Fondaco dei Turchi). Un’ala dell’importante palazzo affacciato sul Canal Grande è infatti dedicata al Museo civico di storia naturale, nato per esporre collezioni naturalistiche precedentemente appartenute ad altre fondazioni e collezioni. 
 
Il Fontego dei Turchi risale al 1225, e, avendo subito vari interventi e ristrutturazioni, si presenta come un edificio stilisticamente veneziano con reminiscenze bizantine. Ma conserva ancora intatte alcune caratteristiche del fondaco (da cui fontego, in dialetto), ovvero del tradizionale edificio che fungeva da magazzino e da alloggio per i mercanti all’epoca delle repubbliche marinare. Insomma un curioso pezzo di storia all’interno di un palazzo altrettanto storico: animali preistorici conservati in un palazzo medievale di una delle città più ricche di arte e architettura al mondo. Un curioso incastro di scatole cinesi dell’archeologia e della storia. 
 
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