Passeggiare è uno
dei migliori svaghi per scoprire le radici antiche di Bressanone,
capoluogo della Valle Isarco. Se ne apprezzeranno i portici, le chiese, il
Duomo, il chiostro, gli affreschi gotici e mitologici, i viali e quei giardini
che le valsero l’appellativo di ”città giardino”. Effettivamente vista
dall’alto Bressanone appare costellata di isole verdi. Oltre a vantare una
ricca tradizione storica, la plurimillenaria città altoatesina serba un
presente molto florido in fatto di turismo congressuale, grazie alla presenza
di centri congressi moderni e hotel ultra tecnologici che convivono con le
strutture più tradizionali come agriturismi e masi. La vocazione all’ospitalità
che risiede negli abitanti del luogo è leggendaria. A sperimentarla fu, tra gli
altri, l’arciduca Massimiliano d’Austria che, diretto verso nord al seguito di
esercito ed elefante (dono del re del Portogallo), fece sosta a Bressanone. Da
allora uno dei più famosi alberghi della città si chiama ”Elefante”, e
si trova in via rio Bianco.
Un percorso
privilegiato è quello che, oltrepassato il ponte Aquila, conduce nel polmone
verde della città, gli storici Giardini Rapp. Si
attraversa l’esteso Giardino di Corte d’impianto rinascimentale per sbucare ai
margini del vasto frutteto a sud del Palazzo Vescovile. Per addentrarsi nel nucleo storico, invece,
il punto di partenza è Piazza Duomo, attorniata da maestosi fabbricati,
a cominciare dalle imponenti facciate del Duomo e della Parrocchiale. L’interno
del Duomo, ricostruito in stile barocco intorno alla seconda metà del
Settecento, è caratterizzato da una sontuosa maestosità con 33 diversi tipi di
marmo pregiato. Al suo interno si trovano affreschi Paul Troger di cui il più impressionante è
quello di circa 200 metri che domina la navata, raffigurante l’Adorazione
dell’Agnello. All’esterno non passerà certo inosservata la fontana
del Duomo, scultura in bronzo di Martin Rainer, emblema del cammino della vita.
Occorre girarci attorno per notare le varie fasi raffigurate, dalla mano del
dio creatore all’uomo adulto che trova la sua strada pur in un eterno
equilibrio precario (simboleggiato dal traballante sgabello su cui l’uomo siede).
A sud del Duomo si trova il
celebre chiostro a 20 arcate, 15 delle quali superbamente affrescate.
Attraverso Piazza Parrocchia, fiancheggiando la splendida Casa Goreth, ci si
inoltra nell’ambito commerciale della città costituito dai Portici Maggiori e Minori,
dai Bastioni e da via del Mercato Vecchio. A sud i Portici Minori conducono
alla ”Hofburg”, la secolare sede dei vescovi sino al 1964 e Museo
Diocesano dal 1974. Il palazzo principesco è un autentico gioiello
architettonico che al suo interno custodisce una ricca collezione di preziosi
capolavori artistici. Il cortile interno è un fulmineo colpo d’occhio sui fasti
di corte del passato con le sue logge rinascimentali disposte su tre piani e le
facciate barocche. In via del Mercato Vecchio non mancano caffetterie dove
sedersi per una pausa caffè, come Byblo’s al civico 23. se si proseguo al
numero 28/7 si trova la drogheria Astner & Auer con una chicca: offre
articoli di Diego dalla Palma.