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Bologna monumenti Chiesa di San Paolo Maggiore

Bologna, cosa rende speciale la Chiesa di San Paolo Maggiore

Lo spettacolare altare maggiore ospita un'opera che vale la pena scoprire

Gruppo scultoreo di San Paolo Maggiore
©Di Sailko - Opera propria, CC BY 3.0, Wikimedia Commons
Bologna, Decollazione di San Paolo a San Paolo Maggiore
Tra gli innumerevoli tesori di Bologna c’è anche la Chiesa di San Paolo Maggiore, fatta erigere all’inizio del Seicento dai Chierici Regolari di San Paolo su disegno del confratello architetto Ambrogio Mazenta. L’interno, a navata unica voltata, presenta cappelle laterali ed è caratterizzato da uno spettacolare ciclo di affreschi che raffigurano la vita e le opere di San Paolo, realizzato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento. Si tratta di pregevoli dipinti di maestri di scuola bolognese, tra cui il Guercino, Giuseppe Maria Crespi detto "lo Spagnolo" e Lodovico Carracci, che eseguì il celebre Paradiso. Altrettanto spettacolare è lo sfarzoso altare maggiore dove si ammira il vigoroso gruppo scultoreo di Alessandro Algardi, scultore bolognese a cui si debbono anche il medaglione del paliotto e il tabernacolo.

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L’opera fu commissionata all’artista ormai maturo dal Cardinale Bernardino Spada di Bologna, figlio di Paolo che, con un lascito testamentario, permise l'edificazione della cappella. Venne però realizzata a Roma perché Algardi non tornò più a Bologna dopo essersi trasferito nella città Pontificia. La storia curiosa fu che venne poi spedita via nave circumnavigando la penisola. Dal litorale romano la nave scese in Sicilia, poi risalì l'Adriatico, diretta a Venezia, da dove sarebbe stata trasportata a Bologna attraverso canali navigabili. Leggenda vuole che, durante la traversata nell’Adriatico, la nave venne razziata dai pirati, che pretesero un ingente riscatto per la restituzione della scultura.La statua venne restituita e, nonostante il ritardo, giunse sana e salva sull'altare maggiore della chiesa di San Paolo Maggiore, ma nessuno sa chi abbia pagato il riscatto.

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La Decollazione di San Paolo venne realizzata tra il 1638 e il 1643 ed è collocata dentro un’esedra a colonne marmoree ideata dal Bernini. La maestosa incorniciatura a colonne isola le figure come se si trovassero su un palcoscenico: si nota che, a differenza del Bernini, Algardi punta ad evidenziare i tratti dell’essenzialità, semplicità e chiarezza. E ci riesce facendo risaltare l’atteggiamento e la qualità morale del Santo nel momento del suo martirio: la scena rappresenta il carnefice che sta per vibrare il colpo ma le due figure restano distinte, ognuna isolata nella propria sfera, in modo che si possa evidenziare il contrasto morale tra i due personaggi rilevabile nei gesti e nelle espressioni. Il visitatore resta dunque colpito non solo dal dramma violento dell’episodio rappresentato, ma proprio dagli sguardi dei due protagonisti.
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