Passeggiando per la piacevole zona pedonale di Benevento, nella città vecchia, ci si imbatte nella Basilica di San Bartolomeo dove, nel 1729, Papa Benedetto XIII trasferì le reliquie del Santo che erano conservate nella Cattedrale, giunte in città da Lipari nove secoli prima. Il monumentale edificio si trova in Piazza Federico Torre, lungo Corso Garibaldi, sul luogo dove si trovava la basilica originaria eretta nel 1112, abbattuta dai terremoti una prima volta nel 1688 e poi nel 1702. Fu dopo l’ultimo terremoto che venne ricostruita nel sito attuale secondo il disegno dell’architetto Filippo Raguzzini, caratterizzata dalla sua semplicità.
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La facciata e il portale di ingresso sono infatti particolarmente lineari: ai lati della porta si possono notare due frammenti di rilievo romanico con gli Apostoli, unica testimonianza della basilica originale. La facciata timpanata è a due ordini che sono raccordati da ampie volute, il particolare ornamento geometrico a forma di spirale: l’ordine superiore è ornato da due coppie di pilastri più bassi separate da una finestra. L’interno è a una sola navata coperta da volta a botte decorata a stucchi. Sulla parete d’ingresso la Consacrazione episcopale compiuta da Benedetto XIII nel Duomo di Benevento è opera di Marco Benefial. Le reliquie di San Bartolomeo sono conservate sotto l’altare maggiore, in un’urna di porfido.
Le cappelle laterali sono arricchite da numerose opere. Tra queste una tela del Seicento con la Madonna del Rosario tra San Domenico e San Filippo Neri; la cappella eseguita dal Raguzzini, detta anche di San Michele per la presenza di una pregevole tela dedicata al Santo; le statue di San Francesco d'Assisi e San Francesco di Paola; una tela di anonimo del Settecento, con San Francesco e Sant’ Antonio con il Bambino; una pregevole tela attribuita al Solimena, rappresentante San Filippo Benizio e San Bartolomeo e un quadro con Santo Stefano e San Michele Arcangelo. Sulle pareti laterali del coro sono appesi due grandi quadri che rappresentano la Richiesta del corpo di San Bartolomeo da parte dell'imperatore Ottone III, di Giuseppe Castellano, e la Santissima Vergine circondata da una corona di Santi. Anche l’abside e la sagrestia ospitano pregevoli tesori: nel primo il coro ligneo e un trono papale del Settecento, nella seconda una ricca collezione di paramenti Sacri anch’essi settecenteschi