Ad una quindicina di chilometri a sud est dal centro di Milano, San Giuliano Milanese ospita la Cascina Carlotta, uno spazio dove trova sede anche il Museo della civiltà contadina. Si tratta di una struttura che ancora oggi conserva l’aspetto della tradizionale cascina a corte quadrata con le abitazioni di ringhiera destinate ai dipendenti. Il podere dove sorge nasce nel lontano 1200 e, dopo secoli di varie vicissitudini e cambi di proprietà, alla fine del Settecento diventa della famiglia Viganò che lo trasforma in un una terra ricca e fertile dove, fra le colture, si trovano anche pascoli e grandi boschi. E’ l’inizio dell’azienda agricola Cascina Carlotta che oggi è diventata un’azienda zootecnica con allevamento di bovine da latte e produzione alimentare di carni, salumi, latte, formaggi e molto altro.
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Fu Luisa Carminati che, utilizzando gli spazi dell’ala più antica dell’azienda agricola di famiglia, diede vita, nel 1979, al museo. Le stanze dove in origine vivono i lavoratori e la scuderia ospitano strumenti di lavoro e di vita contadina che venivano utilizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Visitando il museo si rivivono mestieri antichi tra i quali il ciabattino, il falegname e lo spazzacamino. Vengono spiegati anche, in maniera esaustiva, i cicli di lavorazione di grano, granturco e riso e le varie fasi dell’allevamento del bestiame. Sono esposti anche un centinaio di dipinti realizzati proprio da Luisa Carminati che mostrano come e in che contesto erano utilizzati i diversi attrezzi per il lavoro nei campi e per quello degli artigiani.
Tra gli oggetti conservati spiccano una ghiacciaia in ciliegio, una cesta in ferro battuto per mettere i piatti a scolare, una “muscarola” appesa al muro per conservare il formaggio con la relativa protezione dalle mosche. Non mancano gli attrezzi della vita quotidiana usati dalle donne di casa, come la macchina da cucire a manovella, e i giochi dei bambini, anch’essi illustrati dai dipinti di Luisa Carminati: sfiorano la trottola, la fionda, la lippa, il cavallino, le bambole di pezza, i pennini, l’aquilone. Tutte testimonianze di un passato che documenta come sia cambiata la vita contadina e quindi i modi di lavorare, gli attrezzi e i macchinari, le figure professionali, persino le abitudini.