Ci sono così tanti siti archeologici in Italia che alcuni passano (ingiustamente) inosservati, se non grazie al turismo locale. È il caso di Alba Fucens, in provincia de L’Aquila, colonia latina le cui rovine sono un vero gioiello archeologico, ancora non del tutto esplorato. Si colloca nell’attuale frazione di Massa d’Albe, e fu fondata nel 303 a.C. dagli antichi romani.
All'epoca si trovava in territorio degli Equi, ed è probabile che proprio da Alba Fucens cominciò la diffusione della lingua e della cultura latina fra questi popoli conquistati dai romani. Il contesto ambientale vanta paesaggi pittoreschi, tra le colline e le campagne a nord del lago Fucino, e le montagne innevate in lontananza. Gli scavi per far riemergere l’antica colonia sono iniziati nel 1949, ma è solo dal 2006 che riemerge (grazie alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo) l’antico abitato, con edifici pubblici e privati, e le mura che lo circondavano.
All'epoca si trovava in territorio degli Equi, ed è probabile che proprio da Alba Fucens cominciò la diffusione della lingua e della cultura latina fra questi popoli conquistati dai romani. Il contesto ambientale vanta paesaggi pittoreschi, tra le colline e le campagne a nord del lago Fucino, e le montagne innevate in lontananza. Gli scavi per far riemergere l’antica colonia sono iniziati nel 1949, ma è solo dal 2006 che riemerge (grazie alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo) l’antico abitato, con edifici pubblici e privati, e le mura che lo circondavano.
Come tutte le città romane anche Alba Fucens aveva un anfiteatro, risalente al 1 secolo d.C., collocato alle pendici della collina su cui sorgeva il tempio di Apollo (inglobato nella chiesa di San Pietro). Un luogo pittoresco, il cui percorso si snoda tra i principali assi stradali per giungere all’area monumentale. Sono visibili durante il tragitto diversi edifici pubblici, tra cui le terme, alcuni santuari, il macellum (mercato), il foro, diverse tabernae. La città aveva una posizione strategica, e fu importante alleata di Roma durante gli attacchi degli Equi, dei Marsi e successivamente di Annibale. In epoca imperiale raggiunse il massimo splendore, testimoniato da molti degli edifici sopra citati.
Il sito è sempre visitabile, e in particolari occasioni l’anfiteatro viene utilizzato per spettacoli ed eventi decisamente suggestivi. Un museo è attualmente in allestimento, riporta il Ministero per il Beni e le Attività Culturali, ed esporrà tra le opere più importanti un colossale Ercole Epitrapezios, attualmente esposto presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti.