Fin dalla sua nascita l'arte è stata legata all'uomo sia come fonte di ispirazione per realizzare splendidi paesaggi sia perchè all'inizio della civiltà costituiva il naturale supporto su cui eseguire incisioni e pitture rupestri. Nelle pitture parietali la natura era il tema dominante delle sue primissime manifestazioni mentre in epoca greco-romana il binomio arte e natura era il tema dominante degli affreschi. Con il romanticismo la natura diventava l'espressione del divino in terra e sucessivamente nel periodo impressionista era il tema principale dell'arte.

Installation view at Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7 - Ph. Tiberio Sorvillo
BIENNALE GHERDËINA 7
Anche la settima edizione della Biennale Gherdëina, la mostra internazionale di arte contemporanea di Ortisei in Val Gardena assegna alla natura un ruolo prioritario. La mostra è infatti fruibile all'aperto nel tessuto urbano del comune in provincia di Bolzano con interventi al Pilat, la terrazza panoramica sopra Ortisei e nei paesi limitrofi. Organizzata dall‘associazione Zënza Sëida e curata da Adam Budak, questa nuova edizione della Biennale Gherdëina intitolata “– a breath? a name? – the ways of worldmaking” vede una significativa svolta poetica nei confronti delle esigenze vitali fondamentali dell’interazione umana, quali l’atto del respirare e la volontà di dare un nome agli oggetti. Così, la creazione di nuovi mondi viene esaminata nei bisogni più importanti degli esseri umani, integrati in un ambiente naturale e in un contesto sociale.

Lang Baumann, Beautiful Steps #17, 2020 - Ph. LB
IL FOCUS
Come nelle edizioni precedenti, un ruolo importante è rivestito dalla complessità della lingua ladina e dalla continuità delle tradizioni che vengono reinterpretate e messe in discussione. Il focus della Biennale di quest’anno sono il significato e la consapevolezza della rilevanza socio-politica nel processo di creazione del mondo, il fattore dinamico all’interno di questo processo, ma anche la resilienza che cultura e natura garantiscono. Si tratta così di un processo di emancipazione che tiene conto in modo responsabile e lungimirante dell’unicità storica del luogo, che qui si è sviluppato in una visione matura e coraggiosa del futuro.

Pavel Büchler, Dialogo, 2013. Sound sculpture - Courtesy of the artist, Ph. T.Sorvillo L.Guadagnini
Sono invece tre i capitoli sulla sociologia dell’incontro e la strategia della pluralità che costituiscono il nucleo originario della realizzazione di nuovi mondi. Il primo capitolo “ecology of others” è incentrato sul rilancio della relazionalità, secondo la riflessione di Philippe Descola in merito al legame natura-cultura. Il secondo “in praise of hands” sull’arte del tatto ispirato al sogno di Henri Focillon sull’autonomia dell’arte rispetto ai materiali, alle tecniche e ai segni. Infine “the cloud of possibles” sulla diffusione dell’entusiasmo e sul potere della differenziazione.

Habima Fuchs, Five Elements, 2020. Mural - Courtesy of the artist, Ph. T.Sorvillo L.Guadagnini
GLI ARTISTI
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