L’Accademia di Belle Arti de L’Aquila hai ideato un progetto che, fino al 30 settembre, porta alla scoperta degli antichi eremi abruzzesi in relazione con la cultura di oggi. L’eredità spirituale e storica degli edifici religiosi viene valorizzata con le più avanzate espressioni dell’arte contemporanea. E’ il progetto Eremi Arte, che non mette in relazione ai monumenti opere convenzionali. Agli artisti, infatti, è stato chiesto di calarsi nell’atmosfera degli eremi e di realizzare appositamente per l’occasione un lavoro ispirato a tale esperienza, interpretando a modo proprio l’eremo. L’obbiettivo principale è quello di far comprendere l’importanza di questi luoghi come parte integrante non solo della cultura delle popolazioni locali ma anche come patrimonio spirituale a livello globale.
Leggi anche: Abruzzo, l'eremo incastonato nello sperone roccioso
Sono stati invitati a partecipare 10 artisti di fama internazionale, che si sono lasciati ispirare da questi microcosmi cosi unici. Che siano rovine, abbazie, caverne, grotte inaccessibili od edifici di pregio architettonico hanno tutti una grande forza evocativa. E vi confluiscono memorie storiche e radicate devozioni. A cui fanno da contorno gli straordinari aspetti naturalistici che certo non vanno trascurati. L’idea è dunque quella di formare un percorso escursionistico degli eremi dove ogni tappa è un’occasione di riflessione ecologica, storica e spirituale. Il progetto Eremi-Percorsi tra arte, natura e spiritualità è alla sua seconda edizione e tra le novità di quest’anno figurano un'esposizione permanente su Joseph Beuys in Abruzzo e oltre, nel Complesso di Santo Spirito a Roccamorice, e una giornata di studi sul tema dell’eremitaggio. Gli eremi protagonisti sono San Martino in Valle a Fara San Martino, San Bartolomeo in legio a Roccamorice, Grotta Sant'Angelo a Palombaro, S. Giovanni all'Orfento a Caramanico Terme, Madonna del Cauto a Morino, Madonna dell'altare a Palena, San Giovanni a Bisegna, Grotta di San Domenico a Villalago, l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone a Sulmona.
Leggi anche: Abruzzo: 5 proposte outdoor per scoprire la natura della regione
Quest’ultima è uno dei complessi più noti della regione. Ha infatti rappresentato per secoli il più importante e celebre insediamento della Congregazione dei Celestini nonché il fulcro della vita culturale, religiosa e civile di un vasto territorio. Sorge a soli 5 chilometri dal centro di Sulmona, in località Badia, ed occupa una superficie di 16.600 mq. Le sue origini sono legate alla figura di Pietro di Angelerio, monaco benedettino, eremita, fondatore dell’ordine dei Celestini e Papa con il nome di Celestino V. Sarà lui a iniziarne la costruzione ampliando probabilmente la chiesetta di Santa Maria risalente alla prima metà del XIII secolo. Quello che ammiriamo oggi sono la monumentale chiesa settecentesca e l’imponente monastero che si articola su cinque cortili interni, tre maggiori e due minori.