La nuova edizione del Romaeuropa festival porterà nel weekend un cast internazionale particolarmente ricco. Il 29 e 30 ottobre all'Auditorium Parco della Musica sarà infatti la volta dei vi?t ki?u raccontati dall’acclamata regista della scena francese Caroline Guiela Nguien. Nel suo “Saigon” la regista indaga con poesia e delicatezza l’identità post-coloniale, quando le proprie radici divengono un ricordo lontano incarnato in un ristorante etnico, sospeso tra la Francia di oggi e la Saigon degli anni ’50, e per sempre scollato dalla realtà.
Marie-Antoinette è una donna vietnamita arrivata in Francia nel 1954. Sull’insegna del suo ristorante ha scritto ‘SAIGON’. È il nome di ben 979 ristoranti nel paese ma anche quello della sua terra d’origine. Qui si viene per parlare vietnamita o per cantare canzoni che piangono amori perduti e dimenticati in patria. Nel ristorante ci sono fiori artificiali e luci al neon, l’altare per gli antenati e una raffigurazione della Vergine Maria appesa a un muro. Undici attori in scena (francesi, francesi di origine vietnamita e vietnamiti) incarnano le voci di uomini e donne segnati dalla storia e dalla geografia. Ogni incontro è utile a condividere paesaggi, volti, canzoni e lingue che non esistono più da nessuna parte se non nella loro memoria e nel luogo che hanno costruito per renderla viva.
Ricordiamo che sempre il 29 e 30 settembre al Teatro Argentina il Libanese Omar Rajeh in “#minaret” s’interrogherà sul nostro ruolo dinanzi a episodi di distruzione, come quello che ha raso al suolo Aleppo e la sua storia. Un atto di resistenza contro la demolizione di una delle città più antiche del mondo attraverso una coreografia per droni, danzatori e musicisti. Un incontro tra coreografia, arti visive e musica eseguita dal vivo e ispirata all’eredità sonora di Aleppo capace di trasportarci nel cuore della città e di farci riflettere sul nostro ruolo e sulla nostra posizione rispetto a questo terribile atto di barbarie.