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Archeologia, domus, Luni

A Luni spunta un tempio nel quartiere di Porta Marina

L'antica città di Luna alle foci del fiume Magra continua a riservare sorprese

Luni
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Luni
Una recente campagna archeologica dell'Università di Pisa volta a ricostruire le diverse fasi di vita della città, ha portato alla luce non solo i vari ambienti di due domus individuate negli scavi degli anni precedenti, ma anche un tempio della seconda metà del I secolo d.C. Principale istituzione archeologica del Levante ligure per dimensioni e importanza scientifica delle sue raccolte, l’antica colonia romana di Luni è nota da sempre. Gli storici e i poeti romani ricordano, infatti i suoi vini e i formaggi, i tronchi delle foreste dell’Appennino, eccellenti come travi da costruzioni, e soprattutto il marmo delle cave apuane. 

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Lo stesso Dante conserva memoria nella Cantica del Paradiso dell'antica città marinara. L'insediamento ebbe infatti forte vitalità dall’atto della sua fondazione nel 177 a.C. fino al Medioevo quando nel 1204 la sede vescovile fu trasferita a Sarzana. L'antica città di Luna che in epoca imperiale divenne la città di marmo era, infatti, collegata, attraverso la via Emilia, alla pianura Padana. Le indagini archeologiche iniziarono per la prima volta nel 1800 e i primi reperti confluirono in parte nelle regie collezioni di Torino, da cui poi furono spostate per riportarle a Luni, in parte nel Museo archeologico di Firenze.
 
Dalla cittadella ai ristoranti romantici passeggiando tra le vie del borgo ligure di Sarzana
 
Per tutto il corso dell’Ottocento i reperti arricchirono le raccolte private della zona come quelle dei marchesi Giacomo Gropallo e Angelo Remedi o di Carlo Fabbricotti, la cui collezione è oggi esposta al Museo Civico Archeologico di La Spezia. Attualmente nell'antica città romana, cinta da mura ed estesa per circa 20 ettari, si possono visitare alcuni edifici pubblici come la piazza del foro, l’anfiteatro, il tempio della dea Luna, il Capitolium, la basilica civile. Fra gli edifici privati segnaliamo la domus dei mosaici, la domus degli affreschi e la domus di Oceano. 

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IL RITOVAMENTO DI UN TEMPIO
 
Situato nel quartiere di Porta Marina l'edificio si affaccia proprio sul cardo maximus, la strada principale della città con andamento nord-sud, e sorge su quella che sinora si pensava fosse “soltanto” una domus. L’alto podio su cui venne costruito il tempio è andato completamente perduto ma, considerando le fondazioni dei vani di servizio al di sotto della cella e del pronao, gli archeologi sono riusciti a ricostruire la pianta dell’edificio a cella unica quadrangolare che appare simile a quella di altri templi dell'epoca nella stessa Luni, come ad esempio quello cosiddetto di Diana, o ad Ostia.

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LA DOMUS VICINO AL PORTO
 
Gli scavi dell’Università di Pisa hanno riguardato, inoltre, la parte di Luni più vicina al porto, dove negli anni scorsi gli archeologi hanno individuato due domus del II secolo a.C., che nei secoli hanno subito numerose ristrutturazioni, rifacimenti e cambi d’uso. Ed è proprio nella domus meridionale che gli scavi hanno messo in luce parte di un vasto peristilio pavimentato con un conglomerato cementizio marmoreo, nelle cui vicinanze doveva esserci una fontana, e/o delle volte o delle pareti decorate con conchiglie, come si deduce dai numerosi molluschi marini bivalvi ritrovati incastonati nella malta. 

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I panigacci sono sottili dischi di pane preparati sin da epoca romana
 
LA DOMUS A SETTENTRIONE
 
Per quanto riguarda la seconda domus più a settentrione, la struttura fu occupata da un impianto per il lavaggio di pellami e tessuti e su questo, alla fine VI secolo d.C., fu costruita una casa, di cui sono stati scavati due ambienti, uno con un focolare al centro, ed un cortile esterno. L’area continuò quindi ad essere occupata sino alla fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo d.C. e i suoi abitanti dovevano avere un elevato tenore di vita, come rivelano le anfore ritrovate che contengono derrate alimentari provenienti da tutto il Mediterraneo.
 
Zona Archeologica di Luni
Luni (SP), Via Luni 37,  
Info: 0187 66811
www.luni.beniculturali.it
 
 
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