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Brunico Plan de Corones Lumen Museum

A Brunico la ‘casa’ della fotografia di montagna

A Plan de Corones un innovativo museo colloca la montagna al centro della fotografia, dell’architettura e dell’enogastronomia

Lumen Museum
©manuelkottersteger.com
Lumen Museum, esterno
Nelle Dolomiti a 2275 m di quota sulla cima di Plan de Corones, una sorta di ‘casa’ della fotografia di montagna unisce ad alta quota mostre, eventi e cucina alpina, ripercorrendo la storia dell’arte fotografica dalle origini all’era contemporanea. É  il Lumen Museum che con la sua struttura architettonica dinamica e moderna è stato concepito in perfetta sintonia con il paesaggio circostante.  Grazie al recupero dell’ex stazione a monte della funivia Plan de Corones,  pensato dall'architetto Gerhard Mahlknecht, il museo è un vero e proprio omaggio alla montagna in tutte le sue declinazioni. All'interno del Lumen è infatti possibile non solo compiere un viaggio nella fotografia di montagna intesa come strumento di comunicazione  ma anche intraprendere una straordinaria avventura culinaria e vivere un’esperienza culturale globale e unica. 
 
Grazie, infatti alla collaborazone con lo chef tre Stelle Michelin Norbert Niederkofler è possibile prendere posto all’AlpiNN – Food Space & Restaurant, il ristorante che racconta il concept culinario “Cook the Mountain”. Qui il panorama mozzafiato incontra l’arte culinaria con le specialità dello chef Fabio Curreli, tra materie prime e ricette che ribadiscono il concetto di stagionalità e regionalità, in perfetta armonia con il contesto montano delle Dolomiti. 

Lumen, Il Ristorante AlpiNN - ©Luca Dal Gesso
 
IL PERCORSO 
 
Il Lumen Museum occupa oggi ben 1800 mq di superficie per un totale di quattro piani e propone un percorso espositivo che si sviluppa dall’alto verso il basso, secondo un approccio multiprospettico e multidisciplinare. Al terzo e ultimo piano del Museo, punto di partenza ideale per la visita dell’intero spazio espositivo, l’affascinante storia della fotografia di montagna viene fatta rivivere attraverso sezioni tecniche e narrative, imperdibili per gli appassionati dell’obiettivo e alla portata di chiunque. La riproduzione di una camera oscura permette di conoscere una parte di laboratorio dedicato allo sviluppo fotografico in tutte le sue fasi, mentre lo spazio "Camera Wall" espone i vari modelli di apparecchi che hanno segnato l’evoluzione della fotografia: dalla fotocamera da atelier a quella a soffietto, dalla stereoscopica alle pellicole, dall’instant camera alla moderna macchina digitale. 

Lumen, allestimento ©Paolo Riolzi
 
Degna di nota, inoltre, la "Wunderkammer", una vera e propria stanza delle meraviglie che racchiude oggetti reali e rari provenienti dal mondo della fotografia di montagna, come strumentazioni, lastre, pellicole, diapositive, CD e supporti di memorizzazione. La sezione "Zaino" raccoglie inoltre alcuni scatti fotografici e strumenti legati alle spedizioni e ai viaggi: un vero e proprio excursus d’altri tempi che ritrae carovane di uomini salire i monti con l’attrezzatura in spalla, mettendone in luce abbigliamento, tecniche e attrezzi al giorno d’oggi desueti e dimenticati. Infine segnaliamo lo spazio dedicato al "Wall of Fame" che omaggia i fotografi alpinisti, pionieri della fotografia di montagna. Personalità come i fratelli Bisson, Joseph Tairraz, Bernhard Johannes, Jules Beck e Vittorio Sella che per primi si sono spinti in alto
 
Lumen ospita inoltre alcune mostre temporanee che variano annualmente e stagionalmente nonché esposizioni permanenti come “Messner meets Messner by Durst” che propone installazioni multimediali e realtà virtuali tra scatti, citazioni e parlati del pioniere alpino Reinhold Messner; oppure la sala Adrenalina realizzata in collaborazione con Red Bull Illume, dove l’innovazione digitale svela le foto sportive più straordinarie del celebre contest fotografico internazionale. Di particolare interesse la Sala degli Specchi che combinando arte e montagna mostra l’eterna interazione della forza della natura attraverso l’illusione dei riflessi.

Lumen, La Sala degli Specchi - © Jürgen Eheim
 
DA NON PERDERE
 
Ricordiamo che all'interno del Museo è presente una stanza dell’otturatore ovvero una grande apertura sulla parete che incornicia il panorama visibile da Plan de Corones e che una volta chiusa diventa schermo di proiezione. La recente apertura dopo il lockdown ha visto, inoltre, l'inaugurazione di due nuove esposizioni fotografiche temporanee in collaborazione con National Geographic: “Mexico”, che presenta gli scatti di Rikky Azarcoya, e “Perù”, un excursus di immagini a cura di Luis Armando Vega, Musuk Nolte, Nicolas Villaume e Victor Zea. 

Lumen, La Stanza del Diaframma - ©Paolo Riolzi
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